Giovedì 26 giugno scorso la senatrice del PD Monica Cirinnà ha depositato, in Commissione Giustizia al Senato, un testo unico che assorbirà i due testi sulle unioni civili e sulla regolamentazione delle convivenze che sono stati fin qui elaborati sul tema della regolamentazione delle forme di convivenza diverse dal matrimonio regolato dal codice civile:
"Un articolato - spiega la senatrice democratica, che sarà relatrice del provvedimento - che conterrà le norme suddivise in due titoli diversi e andrà a modificare tutti gli articoli del Codice civile che afferiscono a questa materia".
La volontà del partito democratico è quella di riuscire a varare il provvedimento entro l'autunno, anche se, data la delicatezza degli argomenti, la Cirinnà ha sottolineato come la discussione dovrà avere i suoi necessari spazi, in termini di tempo e di coinvolgimento di altre espressioni politiche: "È un testo delicato, niente strappi, lasciamo che la Commissione ne discuta", è il ragionamento che la Cirinnà ha portato avanti con i suoi.
Allo stesso tempo la senatrice ha auspicato che il Senato faccia il suo lavoro in tempi rapidi per riportare l'Italia al fianco della maggior parte dei Paesi europei che hanno da tempo regolamentato l'istituto delle unioni civili".
Il testo depositato in Senato prende le mosse dal modello tedesco e prevede l'estensione dei diritti matrimoniali alle coppie dello stesso sesso attraverso un nuovo istituto giuridico, distinto dal matrimonio, che non contempli le adozioni. Le parti dell'unione civile sono equiparate ai coniugi a tutti gli effetti e in tal senso sono previste modifiche al codice civile e alle norme vigenti in materia di matrimonio.
Il testo unificato affronta inoltre il tema delle convivenze, quelle che riguardano conviventi stabili da almeno tre anni o da almeno un anno in presenza di figli comuni, istituendo diritti e doveri minimi e lasciando alla libera contrattazione tra le parti la regolamentazione dei rapporti patrimoniali.
"L'obiettivo è di approvare definitivamente le unioni civili entro la fine dell'anno. Il testo della relatrice Monica Cirinnà colma un vuoto legislativi non più sopportabile. Il Parlamento deve fare in 6 mesi ciò che non ha fatto in 8 anni" hanno affremato i senatori democratici Andrea Marcucci e Laura Cantini, primi firmatari del ddl che istituisce le unioni civili per le coppie gay, in merito alla presentazione del testo base depositato oggi a Palazzo Madama.
"La proposta che la commissione Giustizia dovrà licenziare in tempi brevi- sottolineano i parlamentari- è ragionevole perché crea un nuovo istituto, che non è il matrimonio, ma che garantisce i medesimi diritti economici per le coppie dello stesso sesso. Inoltre viene recepita la steepchild adoption e vengono riconosciuti diritti di civiltà per i conviventi. La relatrice ha fatto un ottimo lavoro di sintesi e ci ha consegnato un testo che ci riporta in Europa".
Nonostante la scontata e annunciata opposizione di Carlo Giovanardi, che rappresenta in Commissione giustizia l'NCD, il provvedimento potrebbe trovare nel M5S un inedito alleato: il capogruppo grillino in Senato Buccarella conferma, sul tema dei diritti civili, la linea collaborativa inaugurata in questi giorni sulle riforme.
Anzi, va oltre: "Dobbiamo vedere cosa ci sarà nel testo unico. I due testi di partenza sono una buona base di confronto, se ne può parlare". Stessa musica suonata da Alberto Airola: "Un confronto? Assolutamente sì. Noi abbiamo depositato un nostro testo, ma mi sembra che si possa trovare un punto di contatto con le loro proposte".