L'Aula del Senato ha dato il via libera definitivo al ddl sul voto di scambio politico-mafioso con 191 voti favorevoli, 32 contrari e 18 astensioni. Il provvedimento sarà legge dello Stato con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale.
IL DDL SUL VOTO DI SCAMBIO IN PILLOLE
Il disegno di legge riguarda un punto cruciale e delicato: l'opera di contrasto delle forme di rapporto tra settori della politica e poteri criminali. Ecco le novità introdotte dalla nuova legge:
1. Accentua la distinzione tra il delitto di scambio elettorale politico mafioso e la fattispecie di associazione mafiosa di cui all'art. 416-bis, attraverso una differenziazione dell'entità della pena: quella per scambio elettorale politico-mafioso prevede la reclusione da 4 a 10 anni;
2. Punisce chi promette di procurare voti e chi accetta la promessa di procurare voti mediante le modalità di cui al terzo comma dell’articolo 416-bis in cambio dell’erogazione di denaro;
3. Oltre all’erogazione di denaro punisce anche la promessa di erogazione di denaro;
4. Prevede infine che, oltre all’erogazione di denaro, sia punita anche la promessa di altra utilità. In tal modo l'oggetto dello scambio potrà superare la semplice dotazione di denaro in cambio dei voti e conferire maggior concretezza alla disposizione in questione.
"Abbiamo votato il provvedimento sul voto di scambio convinti che sia utile e necessario. Lo abbiamo fatto da forza politica che, con una storia di lotta alla criminalità organizzata, di cui siamo orgogliosi, ha sacrificato alcuni dei suoi uomini migliori, da Pio La Torre a Piersanti Mattarella e che anche in quest'aula può contare su uomini e donne che combattono la mafia ogni giorno, rischiando la propria incolumità". Lo ha detto in Aula il senatore Franco Mirabelli, capogruppo del Pd nella Commissione Antimafia, in dichiarazione di voto in aula.
"Non è vero che questa legge non cambia nulla o non serve - ha spiegato Mirabelli - Fino ad oggi si è punito solo lo scambio economico, da domani il reato di voto di scambio consentirà di punire lo scambio di ogni altra utilità, cioè ognuna delle possibili prestazioni reciproche in cui si può tradurre lo scambio politico-mafioso. L'assenza di questa tipologia di reato ha impedito finora alla magistratura di contestare efficacemente quelle responsabilità penali. Raccogliamo e manteniamo così l'impegno che avevamo preso con le tante associazioni, i tanti cittadini che hanno aderito alla campagna 'riparte il futuro' e interveniamo in tempo utile per garantire che l'accordo tra politico e mafioso sia punito già per le prossime tornate elettorali. Ma il disaccordo sulle pene non può giustificare le accuse, sentite in quest'aula, che raccontano come con questo provvedimento si voglia svuotare il reato e che chi lo vota vuole salvare politici e mafiosi. La norma che votiamo oggi prevede una pena trai 4 e i 10 anni, esattamente come era previsto nel testo votato all'unanimità alla Camera. Se non era quindi ritenuto scandaloso allora dai colleghi del M5s alla Camera, perché lo diventa ora, dopo pochi mesi? Tanto più che questo reato non sarà mai contestato da solo, per il mafioso sarà associato al 416 Bis (associazione Mafiosa) e per il politico sarà associato a un reato contro la Pubblica Amministrazione. Quindi chi sarà ritenuto colpevole sarà condannato e punito con il carcere e interdetto dai pubblici uffici. La storia di questo Paese dimostra che lo Stato ha vinto contro la criminalità quando la politica e la società hanno saputo unirsi per difendere la democrazia. Credo siano legittime tutte le critiche, ma nessuno deve fare campagna elettorale sulla mafia. E affermare che qui dentro o si è d'accordo con una parte o si è mafiosi è pericoloso, serve solo a far felici i mafiosi perché si banalizza una cosa seria. Tutto questo non solo è falso, grave e offensivo ma indebolisce le istituzioni e quel tessuto democratico che è indispensabile per sconfiggere la mafia. A chi dice che abbiamo fatto un patto con i mafiosi - ha concluso Mirabelli - rispondo che l'unico patto che abbiamo fatto è quello con i cittadini, per combattere la mafia e che siamo orgogliosi del nostro Presidente della Repubblica e del nostro Presidente del Consiglio".