Prevenire è meglio che curare, si dice sempre. Ed è davvero il caso di dirlo con riferimento alla bocciatura, da parte del Tar della Lombardia - a seguito del ricorso da parte di due famiglie - delle delibere della Giunta lombarda a guida Maroni che, istituendo la cd. Dote scuola, avevano inserito criteri che conducevano, di fatto, a trattamenti discriminanti tra studenti di scuole statali e studenti di scuole paritarie a detrimento dei primi.
"Lo avevamo detto e sollecitato più volte in commissione Istruzione e in Consiglio regionale, ma la Giunta è sempre rimasta sorda alle nostre richieste. E ora si becca la bocciatura del Tar", dice Fabio Pizzul, capogruppo in regione del PD lombardo. "Le scelte fatte sulla dote scuola sono discriminanti e penalizzano gli studenti delle scuole statali - ha spiegato meglio Pizzul -I dati da noi forniti dopo la pubblicazione del bando parlavano chiaro riguardo alle evidenti discriminazioni operate dalla Giunta: in nome della libertà di scelta, che nessuno mette in discussione, si andava a penalizzare le famiglie più povere".
Pizzul fa presente come la sentenza annulli proprio "le delibere di Giunta relative alla componente sostegno al reddito in nome della disparità di trattamento tra studenti frequentanti scuole statali e scuole paritarie. Il dispositivo non mette in discussione la possibilità di offrire un sostegno alle famiglie ma la necessità di un equilibrio di trattamento. Speriamo che ora si possa aprire un dibattito serio e sereno sui fondi per il diritto allo studio e che la Giunta possa rivedere fin da subito i criteri adottati".
Una speranza forse mal riposta, visto che alla prima occasione proprio la Giunta regionale ha già dato buca: "Nella scorsa seduta di Consiglio abbiamo presentato subito una mozione urgente, in collaborazione con il Patto civico, per affrontare il tema.". In essa, come si legge nel testo, si impegna la Giunta “ad adottare nuovi criteri per l'erogazione dei contributi affinché vengano eliminate le disparità tra studenti di scuole statali e paritarie”
Inspiegabilmente la maggioranza ha tuttavia deciso di bocciare la trattazione immediata dell'argomento, come se non fosse di primaria importanza andare a correggere una macroscopica diversità di trattamento tra alunni. “Evidentemente Regione Lombardia teme le discussioni in merito alla dote scuola, e questo sicuramente a causa della bocciatura parziale del Tar", ha concluso Pizzul.