Mercoledì 3 aprile la Camera dei Deputati, con 260 voti favorevoli - di PD, Ncd, Scelta civica e Popolari per l'Italia - 158voti contrari - diFi, M5S, Lega, Sel e Fdi - ha approvato in via definitiva il Ddl Delrio sulla istituzione delle Città Metropolitane, la riforma delle Province e sulle unioni e fusioni di Comuni.
La nuova architettura istituzionale delle autonomie sarà basata su due pilastri: le regioni e i comuni.
Saranno cancellate le duplicazioni delle funzioni amministrative ai vari livelli di governo e, di conseguenza, i circa 5.000 enti intermedi: per lo svolgimento di funzioni che sono difficilmente svolgibili a livello comunale e regionale a causa della dimensione territoriale, ci saranno i cd. enti di "area vasta” che si occuperanno di ciò che non possono fare i comuni, perché di dimensione troppo piccola, o le regioni, perché di dimensione troppo grande.
Gli enti di area vasta potranno essere a loro volta o di "tipo metropolitano" - per lo svolgimento di funzioni di coordinamento, rafforzamento e promozione dello sviluppo economico, sulla base di un modello già presente in tutta Europa - o di "tipo provinciale", per lo svolgimento di funzioni di programmazione e pianificazione
Le province, quali enti di area vasta, saranno designate tramite elezioni di secondo grado, ovvero non più direttamente dai cittadini bensì dagli amministratori locali; verrà dunque meno il carattere politico-rappresentativo della provincia che si caratterizzerà per la sua natura di rappresentanza territoriale.
Per le città metropolitane, quali enti di area vasta, la legge prevede la possibilità di due percorsi elettorali: il primo, di secondo grado, prevede l'elezione da parte degli amministratori locali, il secondo prevede l'elezione diretta definita dallo statuto, regolata da una legge elettorale statale, a condizione della divisione del comune capoluogo in più comunL
Spetterà ai sindaci e ai consigli comunali di decidere quali saranno i compiti di area vasta.
Il vicesegretario del PD Lorenzo Guerini ha definito l'approvazione definitiva del Ddl "un successo che arriva dopo anni di attesa. E’ il primo importante passaggio per la razionalizzazione dell'assetto istituzionale italiano e per un concreto risparmio delle risorse pubbliche”.
"Così comincia la semplificazione dell'assetto istituzionale italiano", ha dichiarato la vice presidente della Camera Marina Sereni. "Le nuove norme mettono in moto un processo che troverà compiuta realizzazione con la riforma costituzionale e la riscrittura del Titolo V: un percorso che trasforma le Province in enti di secondo livello, che consente il commissariamento di quelle che avrebbero dovuto essere rinnovate alle prossime elezioni, che fa concretamente partire l'istituzione delle Città metropolitane”.