Con un ordine del giorno presentato dal Pd, primo firmatario il vicecapogruppo Enrico Brambilla, e votato dall’opposizione e dal NCD, sono stati ripristinati - nonostante l'opposizione della Lega, della Lista Maroni e di Forza Italia - i contributi per le unioni e le fusioni dei comuni.
La strategia della Lega è fin troppo chiara: respingere e disincentivare le fusioni dei comuni usando tutti i mezzi a disposizione. Tuttavia il voto dell'Aula impone alla giunta regionale un cambio di rotta.
Sono quindi state approvate 9 fusioni di 22 piccoli comuni, mentre sono state bocciate 10 fusioni che coinvolgevano 36 centri minori. I nove comuni esordiranno il 25 maggio con l'elezione del sindaco e del consiglio comunale.
"Le fusioni dei comuni vanno incentivate perché generano maggior efficienza e maggior qualità nei servizi ai cittadini - dichiara Enrico Brambilla - Negare risorse alle fusioni significa osteggiarle materialmente e il Consiglio in merito ha espresso un voto molto chiaro, contrario alla posizione della Lega e dell'assessore. Non solo, occorre anche rivedere la normativa per chiarire le modalità di interpretazione dei referendum consultivi. Tutto questo andrà fatto in tempi ragionevoli".