In merito all’articolo pubblicato, in data 21/01/2014, sul “Giornale di Monza”, ed intitolato “Mancava solo Riboldi. Piazzato nel Cda Bellani onlus l’ultimo candidato delle primario Pd”, non riteniamo di lasciar correre i toni polemici, e nemmeno tanto velatamente sardonici, in esso contenuti.
Infatti, se non si può pretendere l’assoluta terzietà ed imparzialità da parte di un giornale, è tuttavia auspicabile che lo stesso si attenga certamente, e con rigore, ai dati oggettivi – e qui nessuno nega il dato oggettivo della nomina in se’ - senza tuttavia omettere di riferire, al contempo, più o meno volutamente, informazioni rilevanti e risapute, le quali, se lette insieme ai dati, danno di questi ultimi una lettura perfino opposta a quella suggerita.
Nello specifico, Marco Riboldi è persona dall’indiscutibile caratura professionale. La sua recente nomina all’interno del CDA della Fondazione Don Angelo Bellani Onlus è dovuta alle competenze ed alle qualità emergenti dal suo curriculum.
Ciò vale, a maggior ragione, se si considera che l’incarico in questione non da il diritto ad alcun “gettone” e, che l’incarico, per quanto prestigioso, tiene conto dell’impegno – ben noto in città - che Marco ha già profuso a livello sociale.
Se questo è motivo di “scandalo” o di “sospetto” - tanto da costruirci sopra articoli come quello citato - ben vengano gli scandali, verrebbe da dire.