Il presidente del Consiglio incaricato, Enrico Letta, ha tenuto oggi nell’Aula di Montecitorio il discorso con il quale ha chiesto la fiducia al Parlamento. Il voto dell’Aula è previsto in serata.
“Quella di Napolitano è stata una scelta eccezionale perché tale è il momento in Italia e in Europa”, è stato l’esordio.
Quella che l’Italia vive, ha ricordato Letta, è “una delle stagioni più complesse e dolorose della storia repubblicana”.
Il premier incaricato ha tenuto a ringraziare il presidente Napolitano “per lo straordinario spirito di dedizione alla comunità nazionale con il quale ha accettato la rielezione” e, in un passaggio applaudito dai deputati, il segretario dimissionario del Pd Pier Luigi Bersani, al quale ha espresso “gratitudine profonda per il sostegno ricevuto, anche in questo difficile passaggio”.
Deputati in piedi per il passaggio che Letta ha dedicato ai carabinieri feriti nella sparatoria a Palazzo Chigi. “Il Parlamento deve stringersi all'Arma dei Carabinieri e a tutte le Forze dell'Ordine - ha detto - per il servizio continuo e silenzioso che svolgono in modo encomiabile spesso in condizioni disagiate in Italia e all'estero”.
Prima di passare ad elencare le priorità del programma di governo, il premier ha ricordato che “la situazione economica dell'Italia è ancora grave, il debito pubblico grava come una macina sulle generazioni presenti e future”.
Il primo impegno annunciato da Letta è stato un viaggio nelle maggiori capitali europee, Bruxelles, Berlino e Parigi, “per dare il segnale che il nostro è un governo davvero europeista”.
Quindi, nel passaggio dedicato alle misure per l’economia, il premier ha annunciato, tra le altre cose, lo stop del pagamento dell’Imu a giugno, la rinuncia all’inasprimento dell’Iva, la riduzione delle tasse sul lavoro e una politica fiscale della casa.
“La prima priorità del mio governo sarà il lavoro”, ha annunciato il presidente del Consiglio, impegnandosi, tra l’altro, a trovare una soluzione strutturale al problema degli esodati. ad aiutare le imprese ad assumere a tempo indeterminato e a fare tesoro della voglia di fare, mettendo mano alla burocrazia che “opprime la creatività degli italiani”.
Ancora tra gli impegni di Letta, l’estensione degli ammortizzatori sociali e chi oggi ne è privo “a cominciare dai lavoratori precari” e “forme di reddito minimo per famiglie bisognose con figli”.
Nel passaggio dedicato ai costi della politica, il premier incaricato ha annunciato come primo atto del governo “l’eliminazione dello stipendio dei ministri parlamentari”, insieme a una modifica del sistema di finanziamento pubblico dei partiti, che “va rivoluzionato, partendo dalla abolizione della legge in vigore. Allo stesso tempo è però importante 'attuare quella democrazia interna ai partiti prevista dalla Costituzione”.
Nella parte più politica dell’intervento, Letta ha rivendicato “l’importanza di un temporaneo governo al servizio del Paese. Una scelta che merita rispetto anche da parte di chi non la condivide”.
“La convergenza di forze che si sono presentate come alternative alle elezioni è e deve essere un’eccezione – ha aggiunto – ma siamo in un momento eccezionale”.
Nel discorso di Letta ancora spazio per le riforme, per quali il premier ha auspicato una Convenzione ad hoc per una nuova legge elettorale e per “il superamento del bicameralismo paritario”.
Tra le note di colore la citazione, nel passaggio dedicato alla cultura, della canzone di Ligabue ‘Buonanotte all'Italia’, con la frase “l’Italia è una bellezza senza navigatore”.
Nel concludere il discorso, Letta ha richiamato il passaggio biblico su Davide e Golia.
“Siamo nella valle delle nostre paure in attesa di Golia e di fronte a sfide che appaiono gigantesche” ha detto, aggiungendo che “come Davide dobbiamo spogliarci della spada e dell'armatura che in questi anni abbiamo indossato e che ora ci appesantirebbero. La fionda l'abbiamo in mano insieme governo e Parlamento". Ma di Davide, ha insistito il premier, “ci servono il coraggio e la fiducia. Il coraggio di mettere da parte quella prudenza politica che spinge a evitare il confronto con le nostre paure e a rimanere nella valle. Il coraggio di affrontare la sfida liberandoci dall'armatura forse lo abbiamo trovato, la fiducia è quella che chiediamo oggi al Parlamento e agli italiani”.