“A Berlusconi propongo tre restituzioni, che valgono ciascuna quattro miliardi, e cioè tre Imu: i soldi del condono fiscale del 2002, quelli delle multe per le quote latte e quelli messi a carico del contribuente nel 2008 per Alitalia”.
Lo ha detto il leader del Pd, Pier Luigi Bersani, durante l’iniziativa ‘Un nuovo patto per la Salute’, a cui ha partecipato con Nicola Zingaretti, candidato alla presidenza della Regione Lazio, Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sull’efficacia del SSN, e Roberta Agostini, responsabile Salute del Pd.
“Queste tre mega-restituzioni le fa di tasca sua e della Lega, e non del contribuente”, ha aggiunto Bersani.
“Io ho fatto una proposta ma non se ne parla perché non è abbastanza demagogica: 7,5 miliardi per un piano di piccole opere dei Comuni per interventi che partano entro sei mesi. Non ho intenzione di seguire la demagogia – ha chiarito il candidato premier del centrosinistra – perché significa portare il Paese al disastro”.
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Sull’Imu l’unica proposta realistica è quella del PD
L’Imu è un’imposta varata dal governo Berlusconi nell’ambito del federalismo fiscale e che è stata applicata dal governo Monti.
Adesso lo stesso Berlusconi ne propone una favolista restituzione e per giustificarne il finanziamento prospetta una specie di condono fiscale per chi ha evaso le imposte e portato i soldi in Svizzera.
L’unica proposta efficace, realistica e davvero praticabile sull’Imu è invece quella del PD:
- Alleggerimento dell’Imu sulla prima casa, in particolare per gli italiani che hanno redditi più bassi e per chi paga un’imposta fino a 500 euro.
- Finanziamento di questa agevolazione con un prelievo graduale e progressivo sui grandi patrimoni immobiliari (di fatto a partire da almeno tre milioni di euro di valore commerciale).
- Il PD ha già proposto in Parlamento di destinare il gettito dell’Imu ai comuni. La proposta non è stata accolta dal governo Monti