Da “Repubblica” di Domenica 13/1
Una lunga serata, e la folla dei momenti importanti, al teatro Dal Verme per presentare un nuovo progetto che dovrà servire a rigenerare la Lombardia come ha sottolineato Umberto Ambrosoli candidato alla presidenza della Regione per il centrosinistra.
Ambrosoli parte dal momento storico: "Una fase di transizione che è cominciata con le elezioni del 2011"con lasvolta arancione al Comune di Milano, e che si avvia a conclusione nel 2013 per dare spazio a un nuovo ciclo. Ambrosoli propone un nuovo patto di fiducia ai cittadini per ricostruire un rapporto sano tra i lombardi e le istituzioni.
Proprio per questo rispondendo alle domande dei giornalisti all'ingresso del teatro l'avvocato ha detto: "Non temo Roberto Maroni e Gabriele Albertini, sono uguali, entrambi rappresentano la continuità con il passato".
Sono cinque i punti su cui si fonda il progetto per la Lombardia.
Al primo posto il richiamo alla trasparenza e alla moralità, condizioni indispensabili per un vero 'contratto sociale' con la comunità lombarda.
Al secondo posto, priorità che l'avvocato ha più volte sottolineato, la necessità di per creare nuova occupazione. Per questo, Ambrosoli rimarca l'importanza di studiare strumenti adeguati come una 'Banca regionale per lo sviluppo'.
Sviluppo e crescita, e siamo al terzo punto, che devono guardare lontano aprendosi al mondo in una prospettiva europeista.
Non solo lavoro e ripresa, ma anche attenzione ai bisogni delle persone che devono tornare al centro dell'esercizio del potere di governo. Serve innovazione sul fronte dei servizi con una visione complessiva e unitaria di prevenzione, cura e assistenza.
Ambrosoli ha posto come uno dei punti chiave del suo progetto la riforma del ticket secondo principi di progressività basati sul reddito: "Chi ha di più può contribuire in misura maggiore rispetto a chi ha di meno", è il punto di partenza dell'avvocato. Infine, ma non certo per ordine di importanza, una revisione delle politiche dei trasporti che si fondi sul concetto di mobilità sostenibile e di maggiore attenzione alle questioni ambientali.
Ma la serata non è stata dedicata solo al progetto di governo.
La prima parte è stata di dialogo diretto con i cittadini. Sette rappresentanti di sette categorie, dai pendolari agli imprenditori, agli amministratori dei Comuni terremotati del Mantovano si sono confrontati sul palco con lo stesso Ambrosoli e con Lella Costa.
Hanno raccontato esperienze, necessità e aspirazioni sostenuti sul palco anche dalle presenze di Massimo Ghini e di Roberto Vecchioni, immancabile testimone del cambiamento arancione.
In platea a seguire il confronto c'erano molti personaggi legati a questo progetto, dal Sindaco Giuliano Pisapia (accolto da un'ovazione) a Umberto Eco, da Gherardo Colombo a Piero Bassetti, da Gad Lerner ad Alessandro Profumo e Giorgio Gori.
In tutto c'erano duemila persone in teatro ma quasi altrettante sono state costrette a restare fuori.
Per info: conoscere Umberto Ambrosoli e partecipare alla costruzione del suo programma. http://www.ambrosolilombardia2013.it/