"Basta aspettare! Chi nasce o cresce in Italia è italiano". Questo è lo slogan del sit-in organizzato dal Forum Immigrazione del Partito democratico, davanti a Montecitorio. Tutti insieme italiani e nuovi italiani, per dire che è il momento di riconoscere il diritto di cittadinanza sulla base dello ius soli ai figli di immigrati.
Il Segretario Bersani intervenendo alla manifestazione ha ribadito un concetto espresso in ogni manifestazione pubblica cui partecipa: "Se tutti noi italiani accettiamo l'idea che ci sono ragazzi che non sono ne' immigrati ne' italiani, siamo noi italiani ad essere fuori dal mondo nuovo. Un grande Paese deve capirlo, se vuole dare un futuro a tutti i nuovi figli. Un milione di Balotelli che ci sono in Italia devono veder riconosciuti i propri diritti. In caso di futuro esecutivo a guida PD, la nuova legge sulla cittadinanza sarà il primo provvedimento in esame, per far fronte a questa discriminazione inaccettabile".
Bersani ha poi ricordato che "l'art.3 della Cost. parla chiaro e deve essere la nostra bandiera. Lo facciamo per i diritti negati di questi ragazzi. Ci siamo impegnati in questo percorso per rendere esplicite agli italiani le nostre intenzioni - ha continuato - dobbiamo tirar via questo tema dal 'non detto', dove è stato relegato da anni di ideologia di destra, che ha fatto danni al paese non solo economici ma anche di natura civile e sociale".
Presenti in prima fila i protagonisti della seconda generazione di figli di immigrati provenienti da diverse città italiane, tantissimi giovani che hanno voluto portare con le loro storie o semplicemente con i loro sguardi, testimonianza di quanto sia fondamentale dare loro una chiara identità per sentirsi di fatto cittadini del loro stesso Paese, quello dove sono nati.
Insieme ai parlamentari del Partito Democratico e alla presidente del Forum Immigrazione Livia Turco, tanti gli esponenti democratici. Marco Miccoli, il segretario del PD di Roma che ha aperto la manifestazione, Enzo Foschi, Consigliere regionale del PD, Daniele Ozzimo, consigliere al Comune di Roma, che si sono alternati sul piccolo palco, ribadendo con forza la necessità di "dare finalmente una svolta di civiltà al nostro Paese".
"Crediamo che la battaglia per il diritto di cittadinanza debba diventare oggi la battaglia dei milioni di italiani che si sono emozionati davanti ai goal di Mario Balotelli", ha detto Khalid Chaouki, responsabile Nuovi Italiani PD.
Come lui sono quasi un milione di giovani e bambini figli di immigrati con il permesso di soggiorno nel Paese dove nati o cresciuti. Cambiare la legge attuale è diventata una questione di civiltà democratica per l’abbattimento di una palese discriminazione nei confronti di un’intera generazione di figli di questo Paese.
"Chiediamo a tutti i parlamentari di guardarci negli occhi - ha proseguito Chaouki - e dirci come intenderanno votare in occasione della discussione della legge in Parlamento. Come nuovi italiani impegnati nel Partito Democratico non ci rassegneremo perché siamo certi che questa battaglia la vinceremo tutti insieme, innanzitutto per il bene dell’Italia".
Ha incalzato Marco Pacciotti, coordinatore nazionale del Forum Immigrazione: "Siamo determinati a continuare il nostro impegno perchè l'Italia finalmente si doti di una legge che rispetti il cambiamento avvenuto nella società e che ridia finalmente un po' di giustizia e di civiltà in un Paese che ne ha un bisogno assoluto".
"La storia di Balotelli fa capire che l'Italia è cambiata e che bisogna aprire gli occhi su un milione di Balotelli che vivono nelle nostre scuole, nelle nostre famiglie, nelle nostre città", ha affermato Livia Turco. "Una storia che si fa beffa di tutti coloro che continuano a sostenere l'inutilità di una riforma della legge sulla cittadinanza. Una legge che noi democratici abbiamo in tutti i modi denunciato perché anacronistica, ingiusta e non degna di un Paese civile".
Proprio oggi finalmente, dopo anni di battaglie e centinaia di migliaia di firme raccolte, su iniziativa del Partito Democratico, che ha sempre difeso con determinazione il principio secondo cui chi nasce e cresce in Italia è italiano, verrà discussa in Parlamento la riforma della legge sulla cittadinanza, che il centrodestra in questi mesi ha continuato a bloccare.