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palazziL’Amministrazione comunale ha licenziato (“adottato”) la Variante Generale al PGT il 4.10.2011. Secondo le regole le “osservazioni” di enti e cittadini dovevano essere consegnate al Comune di Monza entro il 17 dic. 2011. Il DVD consegnato alle circoscrizioni il 27.02.2012 contiene, assieme ad altri documenti, le 704 osservazioni pervenute entro la scadenza e anche 20 osservazioni pervenute dopo, e perciò contrassegnate dalle lettere FT (“Fuori Tempo”). Le rispettive date di arrivo (verificabili dal timbro di protocollo) variano dal 19.12.2011 al 16.02 3012.

Mentre le 704 consegnate entro i termini sono corredate dalle corrispondenti “controdeduzioni” dell’Amministrazione (nelle quali quest’ultima dichiara se l’osservazione sia stata “Accolta” o “Non Accolta” o “Parzialmente Accolta”), quelle Fuori Tempo non lo sono. Il che, ovviamente, vuol dire che non hanno avuto alcun effetto sulle decisioni. In teoria non sono nemmeno state lette.

Ma... in Italia – e, come si vede, non solo nel vituperato sud - ci sono sempre le eccezioni, che non mancano neanche in questo caso.

Così alcune osservazioni “blasonate” – del Parco Regionale Valle del Lambro (arrivata il 02.02.2012), della Provincia di Monza e Brianza (arrivata il 15.02.2012), e sopratutto della Regione Lombardia (pervenuta certamente dopo il 15.02.2012), sono state prese in considerazione, malgrado il ritardo non trascurabile (circa due mesi oltre la scadenza!).

Di queste la più rilevante è certamente quella della Regione Lombardia, per la sua corposità (ben 52 pagine; mentre solitamente un’osservazione è di due o tre pagine) e per quel che dice. Se l’avesse scritta un Pubblico Ministero la si chiamerebbe un “atto d’accusa”. Le 52 pagine, compilate da ben sette diverse “Direzioni” regionali, sono infatti, nel complesso, una dettagliata e solenne stroncatura dell’intero impianto della Variante. Come se non fosse stata redatta da una Regione “amica”, quale dovrebbe essere quella del Pirellone e adiacenze.

Confesso che non avrei voluto essere – e per fortuna non ero – nei panni del Sindaco Mariani o dell’assessore alla partita Clerici. Non saranno svenuti – hanno la pellaccia dura - ma certo non hanno passato un bel momento; e francamente dubito che si siano ripresi. Anche perché, di questi tempi, scoppole micidiali sembrano arrivargli – dalle provenienze più impensate – una dopo l’altra.

Avrebbero potuto, approfittando del ritardo, considerare “FT” anche il documento della Regione, e così scrollarsi di dosso il suo scomodo contenuto; ma sarebbe stata una mossa politicamente suicida. Infatti le critiche erano in gran parte quelle della minoranza consiliare (tra cui: eccessivo “consumo di suolo”, eliminazione di quasi tutte le aree a verde, frammentazione e ruolo residuale delle aree agricole, insufficiente analisi dell’evoluzione demografica, impatto paesaggistico inaccettabile; e così via per 52 pagine) e metterle da parte brutalmente avrebbe potuto avere un ruolo decisivo nei risultati delle imminenti elezioni amministrative.

Ma tutto ciò era l’incudine. C’era ovviamente anche il martello: non considerando la nota come “FT”, i rilievi che fa non potevano non essere accolti, almeno in parte. E così, tra l’incudine ed il martello, veniva scelto quest’ultimo. E Clerici, in tutta fretta, metteva in piedi un’azione spericolata di revisione, che si concretizzava in un lungo documento (23 pagine), incluso anch’esso nei DVD, ma di difficile lettura per i non esperti. In esso, con una serie lunghissima e pesantissima di interventi a destra ed a manca, si mette una toppa ai numerosi buchi del documento originale “adottato”, per mostrare di avere accolto – sia pure parzialmente – i rilievi non solo della Regione, ma anche della Provincia e del P.R. Valle Lambro.

Ma la toppa, come dice il proverbio, finisce con l’essere peggiore del buco. Per le seguenti ragioni:

  • avendo accettato tre osservazioni, “blasonate” ma ritardatarie, l’Amministrazione offre il fianco ai ricorsi di coloro, privati ed Enti, che hanno sottoposto le altre 20 osservazioni ritardatarie, che continuanio a permanere – ignorate - nel limbo classificato “FT”;
  • per la stessa ragione, l’Amministrazione offre ancora il fianco ai ricorsi di coloro, e sono presumibilmente numerosissimi, che avendo constatato l’accoglienza – totale o parziale - alle proprie osservazioni nel documento “adottato”, se la vedono improvvisamente e sorprendentemente negare da questa frettolosa ed improvvida revisione;
  • infine – ed è forse la cosa “politicamente” più grave - l’ultima revisione appare talmente pesante (per citare solo un caso, alcune fonti giornalistiche affermano che l’ass. Clerici, abbia dichiarato pubblicamente di voler “azzerare” l’intero polo della Boscherona, abbassando di 270.000 mc – per 1800 abitanti – il costruito) da configurarla a tutti gli effetti come una nuova “variante”. Una “Variante della variante”, insomma, la quale richiederebbe perciò l’usuale iter dell’adozione, pubblicazione, raccolta delle osservazioni e controdeduzioni. Ma non c’è tempo per questo iter: lo sportello si chiude inesorabilmente il 17 marzo prossimo. 

 

Mi chiedo: Ma a questo punto non sarebbe più dignitoso semplicemente rinunciare alla Variante, per tornare al precedente PGT della giunta Faglia?