Non si può non essere d’accordo sull’esigenza che i partiti debbano essere portatori di interessi generali e che in questo quadro facciano emergere le persone più oneste e capaci; come pure che essi debbano essere aperti ai contributi dei cittadini,della società civile degli intellettuali,tecnici e via discorrendo.
La risposta che viene data al fatto che ciò spesso non avviene è molto semplicistica:la “casta” politica auto referenziata si chiude,si difende,vuole mantenere il potere e questo porta alla chiusura di tutti i partiti e a non essere in grado di interpretare le esigenze della società.
Qualcuno dice che i partiti non sono tutti uguali,ma quello che passa tra la gente è l’idea che tutti difendano i propri interessi di casta.
Si dice anche che il personale politico non ha mai avuto un livello così basso e che si debba mandarli tutti a casa,sostituirli con giovani.
Oppure che ci si debba far dettare dai movimenti e dalla “società civile” la linea politica parafrasando Michelangelo che diceva che le statue esistono già nei blocchi di marmo e che il problema è solo togliere ciò che ci sta attorno.
A me pare che si debba rifuggire dalle analisi semplicistiche e si debba cercare di capire perché in tutto il mondo queste analisi largamente sbagliate stiano circolando senza che si alzi una voce a dire:”vi siete bevuti il cervello”.!?
In primo luogo io non ho mai creduto che i politici siano una cosa e la società un’altra. Essi dovrebbero essere la parte migliore della società , ma in qualche modo essi rappresentano i sentimenti gli orientamenti , gli interessi della società.
Ed è proprio la società ,i suoi,valori , il suo assetto sociale ed economico che attraversano una fase difficile di transizione il cui approdo positivo è tutt’altro che scontato.
Io vedo, come tutti, che in questa fase è più difficile tenere la barra dritta e che vi sono degenerazioni della politica che sono intollerabili,ma la soluzione di questi problemi non sta nel solo mutamento dei gruppi dirigenti perché i nuovi sarebbero stritolati dai meccanismi del sistema esattamente come molti dei vecchi innovatori lo sono stati.
Con la caduta del muro di Berlino si è pensato che non esistessero più le classi sociali , Marchionne sostiene che la lotta di classe non esiste più perché non esistono più le classi.
A me non interessa se usiamo le vecchie terminologie ,ma esiste in modo nuovo una serie di contraddizioni tra strati sociali in profonda evoluzione che deve essere in qualche modo presa in considerazione se si vuole formare un blocco sociale di riferimento per una politica di rinnovamento.
Se si fa riferimento ai “cittadini” senza comprendere che tra loro esistono differenze di interesssi che vanno ricomposti attraverso regole di cui lo stato è garante,noi ci condanniamo ad una visione della politica sovrastrutturale,etica ,morale che è una politica disarmata alla fine della quale c’è la riproposizione dei meccanismi economici che si dice di volere combattere.
Non c’è contrapposizione tra etica e formazione di un blocco sociale riformatore,anzi le due cose si integrano rendono più efficace la nostra azione.
Da qui nasce l’esigenza di aprirsi di conoscere a fondo la nuova stratificazione sociale per interpretarne le aspirazioni comprenderne i timori e proporre soluzioni di breve medio e lungo periodo.
Il riformismo non è cambiamento e modernità ,ma cambiamento e modernità che muovono nel senso di una estensione della democrazia,di una estensione della possibilità di emancipazione sociale esso, per sua natura, contiene quei mutamenti istituzionali ,sociali ed economici che consentono un’affermazione dei criteri di capacità, professionalità che l’attuale fase di sviluppo ha messo in discussione.
Lo scontro tra la destra e la sinistra in Italia e nel mondo è tutta qua.
Non esistono salvatori della Patria,nemmeno i tecnici. Quali tecnici poi.
Monti non è solo un professore,Passera non è solo un grande manager , si tratta di gente che la politica la ha succhiata con il latte materno e che solo la particolarità della situazione italiana li ha potuti proporre come tecnici.
Da questa connotazione politica viene il prestigio che questo governo sta riscuotendo a livello internazionale
Monti stesso non ama l’espressione “ governo tecnico”
Credo che tutti noi abbiamo stima di gran parte di questi personaggi,dobbiamo anche registrare le correzioni tecniche oltre che politiche che sono state apportate ai decreti da parte dei tecnici di partito,soprattutto del nostro che hanno consentito di evitare errori e di cadere in eccessi di ingiustizia sociale.
Cerchiamo di valorizzare anche queste cose perché il nostro personale politico è tutt’altro che impreparato,in tutti questi anni non abbiamo fatto la politica delle escort e delle ballerine.
Il problema dello stallo della politica viene dallo scontro che che si misura in tutti i campi dell’attività umana tra chi ha goduto dei benefici dello spostamento di ricchezza a proprio favore e la stragrande maggioranza di strati sociali che ne è stata esclusa.
Nessuno di noi pensa che la ricchezza sia un fatto negativo,ma l’eccesso di ricchezza concentrata in poche mani come è avvenuto in questo periodo è un problema economico serio incompatibile con una economia di massa,che non produce investimenti e che induce corruzione,degenerazione morale e spreco di risorse.
Quanti di fronte all’attacco ai costi della politica hanno avuto il coraggio di dire che una delle tante feste che si tengono in Italia ogni giorno costa come lo stipendio di un parlamentare per un anno.
Son soldi privati! Si ma li paghiamo tutti in perdita di competitività del sistema.
Se è così dobbiamo smettere di pensare che il nuovo sia sempre meglio del l’esistente,che chi tende a differenziarsi dai partiti è sempre meglio di chi nei partiti ha sempre militato con impegno e disinteresse e valutare chi ha compreso fino in fondo il senso di questa battaglia politica ed è attrezzato a condurla
Mi pare che da questo punto di vista il Governo Monti stia lavorando in modo molto più simile a quello Prodi che non a quello Berlusconi e mi auguro che questo continui e sia preservato dagli attacchi che quotidianamente gli vengono portati dalla lega e da quel limare di spade che si sta sviluppando nel pdl.
Insegnando anche ai professori che ascoltare la gente vale anche per loro se non si vuole prestare il fianco alle strumentalizzazioni.
Quando in una azienda è necessario un mutamento di clima,la cosa peggiore è fare uscire ordini di servizio non discussi e in qualche modo non sufficientemente condivisi . Ci si trova spesso che le cose non vanno avanti.
Occorre però che il nostro partito alzi il livello della proposta politica,facendo capire con esattezza non tanto tutto quello che vogliamo fare che sarà sempre sottoposto a mediazioni,quanto il senso di marcia del nostro agire in modo da dare speranza a chi giorno dopo giorno si sta allontanando dalla politica.
La mia non è una risposta a tutti voi ma un contributo che si aggiunge a quelli interessanti che avete evidenziato e che credo avremo modo di approfondire nel dibattito di partito.