Cosa fa Roberto Formigoni mentre Milano e dintorni annaspano sotto una cappa di smog visibile a occhio nudo? Niente, denuncia Giuseppe Civati, consigliere regionale del Pd da sempre attento alle problematiche dell'ambiente e dell'inquinamento.
Sta alla finestra a guardare.
Al dodicesimo giorno di sforamento dei limiti, il Comune di Milano ha deciso di dare il via al vecchio sistema dei blocchi per i veicoli a benzina euro 0, i diesel euro 0, 1 e 2 senza filtro antipolveri e le moto e i motorini a due tempi euro 1 (in totale 120mila mezzi). Il 9 ottobre, inoltre, torna la domenica senz'auto: dalle 8 alle 18 veicoli fermi in città.
Provvedimenti utilissimi, soprattutto, dice Giuseppe Civati, finché Regione Lombardia non farà nulla per porre argine a un fenomeno, quello dell'inquinamento atmosferico, che fa vittime in particolar modo tra i più piccoli, soggetti ad asma e forme allergiche molto più che in passato.
"La situazione dell'inquinamento, soprattutto nell'area milanese, sta diventando allarmante, ma Formigoni tace - ribadisce, infatti, Civati -. Il principale responsabile delle politiche antismog in Lombardia preferisce stare alla finestra rinviando qualsiasi eventuale intervento a una cabina di regia indetta, si dice, per la settimana prossima, quando cioè saranno passati molti giorni con livelli di smog molto sopra i limiti di legge. Al presidente vogliamo ricordare che siamo quasi a 15 giorni di superamento di questi limiti e che le uniche iniziative concrete e di coinvolgimento dei comuni interessati dall'emergenza, le stanno portando avanti il sindaco di Milano Pisapia e l'assessore Maran".
E conclude Civati: "Nell'interesse della salute dei milanesi pensiamo sarebbe il caso che Formigoni si desse un po' più da fare, ad esempio sostenendo i comuni per fare in modo che i divieti regionali alla circolazione delle auto inquinanti, che scatteranno dal 15 ottobre, vengano fatti rispettare".