Già in occasione della presentazione della scuola superiore della magistratura di Bergamo di sabato scorso girava voce, ma a Pontida la richiesta è stata ufficializzata: Bossi vuole quattro ministeri in Lombardia di cui tre da insediare nella Villa reale di Monza.
In un momento critico come questo, sia politico che economico, la richiesta del senatur non può che essere bollata come un'inutile boutade per mascherare i fallimenti del centrodestra. Sull'insensatezza della richiesta c'è una convergenza trasversale, viste le dure prese di posizione della Polverini e di Alemanno. E anche di Berlusconi, che alla fine ha accordato l'apertura non di ministeri ma di loro uffici di rappresentanza. Commenta ironico Maurizio Martina: "Ma quale trasferimento di ministeri! Siamo alla farsa giocata ancora una volta dentro le stanze di PDL e Lega che non sanno più dove sbattere la testa. La montagna ha partorito un topolino: ai lombardi non interessa avere qualche ufficio di rappresentanza, per di più inutile e costoso. La Lega ormai replica il peggio della prima repubblica".
Nel polverone è riscoppiato anche il dibattito intorno alla Villa Reale, la cui gestione sta per passare ai privati, cosa che Formigoni, pur contrario ad utilizzarla per i ministeri, nega decisamente. E Giuseppe Civati, monzese doc, che sin dall'inizio si è speso in difesa della gestione pubblica della Villa reale, risponde secco: "Sulla Villa Reale di Monza Formigoni non la dice giusta, non dice che l'uso pubblico della Villa sarà gestito dai privati, così come prevede il bando che tra pochi giorni aggiudicherà definitivamente a un pool di imprese i lavori di recupero del corpo centrale e in seguito la sua gestione". Il consigliere del Pd, insieme al collega Enrico Brambilla e al PD monzese ha anche organizzato una manifestazione, tenutasi giovedì mattina, davanti ai cancelli della Villa Reale per protestare contro lo spreco di soldi che comporterebbe l'apertura degli uffici ministeriali e contro l'affidamento della Villa ai privati. "I privati, secondo il progetto promosso da Regione Lombardia - spiega Civati - potranno gestire una grandissima parte del bene pubblico per 30 anni a fronte di un canone irrisorio di circa 30 mila euro l'anno e in cambio di un investimento per il restauro del corpo centrale di soli 5 milioni di euro, mentre la Regione, cioè tutti i cittadini lombardi, ha investito ben 18 milioni di euro".
"Berlusconi - continua - ha dato un contentino a Bossi e ai leghisti sugli uffici di rappresentanza ed è stato specificato che non saranno onerosi per lo stato. Ma chi pagherà segretari e funzionari decentrati?". Durante la manifestazione è stato esposto uno striscione lungo sei metri che riassumeva in uno slogan il sentire comune della città brianzola "No agli sprechi dei ministeri al nord. Piu' lavoro, metropolitane e servizi". Civati ha ironicamente osservato che i leghisti "hanno sbagliato Villa, quella disponibile è poco distante, ad Arcore".
dal blog di Civati:
Nonostante le camicie da supergiovane
Hanno sbagliato Villa
Fonte:
http://www.pdregionelombardia.it/novita7ggdettaglio.asp?ID=3643