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{jcomments on}letteraAccogliendo il vostro invito, ieri sera io e mia moglie siamo andati al consiglio Comunale. E' la seconda volta che ci capita; la prima quando si è insediata questa giunta (tra l'altro ci eravamo seduti di fianco a un'arzilla vecchietta che abbiamo scoperto li essere la mamma di Paolo Romani, venuta da Milano a festeggiare suo figlio quando noi gli avremmo tirato due uova marce). La seconda appunto ieri sera... che squallore! Un brusio generale, un va e vieni continuo, due giovani energumeni sempre in piedi e sempre a girare tra i banchi a parlottare senza il minimo rispetto di coloro che stavano presentando gli emendamenti, ecc. ecc.

Fortunatamente si notava, e non perchè siamo di parte ma perchè visivamente era palese, l'oasi di compostezza e di serietà formata dai consiglieri dell'opposizione, che abbiamo apprezzato moltissimo, chiedendoci più volte come facessero a resistere senza dare in escandescenze.

Faglia ha motivato con calma la necessità di mantenere la vocazione agricola dei terreni della cascinazza e in quattro e quattr'otto glielo hanno bocciato, ma sopratutto Scanagatti ha sollevato un problema grosso come una casa, chiedendo preventivamente (almeno questo è quanto abbiamo capito) di chiarire perchè l'attuale amministrazione, non legata dopo le varie sentenze a nessun risarcimento danni verso la proprietà, persista nel voler cementificare questa famosa cascinazza.

Nessuna risposta in merito, qualche farfugliamento dell'Assessore all'urbanistica, silenzio assoluto del Sindaco che tra l'altro, a un certo punto, è arrivato in fondo con aria torva a minacciare Ascrizzi di non so quale ritorsione, vari sorrisetti e ammiccamenti, per il resto nulla di nulla. E questo, al di sopra di tutto, ci ha veramente sconcertati: sembrava che il povero Scanagatti tirasse dei sassi in un letamaio che ingurgitava tutto senza fare una piega. Boh, siamo venuti via veramente disgustati, e chiedendoci cosa si possa sperare con un ambiente del genere.