Il Quartiere Libertà nasce prima del 1950, oltre il passaggio a livello di viale Libertà (allora non c’era il sottopassaggio): un rione dove abitavano circa 400 persone, per lo più nelle storiche "cascine" del quartiere: Villora, Gera, S. Bernardo, Volpina, Colombaia. Forse non tutti sanno che questo quartiere era allora chiamato "Villaggio Primavera", forse anche per il tanto verde che allora c'era e che, negli anni, è andato via via scomparendo. E adesso, con le scelte scriteriate della Variante urbanistica, questa bella denominazione verrà definitivamente seppellita sotto la coltre di cemento … che porterà a morte gli ultimi fiori di pesco!
Il quartiere Libertà ha subito in circa cinquant'anni una esplosione demografica derivata da un continuo e progressivo incremento urbanistico su gran parte del suo territorio, ad ondate successive (prima le case comunali di via Vespucci, Libertà 99-101, Correggio, poi condomini di edilizia privata lungo il Viale, in via Vespucci, Amundsen, Archimede, Gallarana, poi ancora un’altra ondata nelle vie Tosi, Tolomeo, Negrelli, Modorati, Parmenide; per concludere negli anni 90, con le costruzioni prevalentemente sul lato sud del viale: via Bertacchi, Gadda, Modigliani, Papini, della Guerrina, don Valentin, Mazzucotelli, Molino San Michele, Einstein). Tutto questo con conseguenti impatti sul piano viabilistico, ecologico e sociale.
Tutta questa esplosione urbanistica e demografica ha portato il quartiere dai 400 abitanti iniziali agli attuali circa 13-14.000, distribuiti in un quartiere dalle dimensioni contenute, quindi con una densità abitativa già molto elevata. Il tutto non compensato da servizi adeguati e con il traffico diventato la vera "croce" di questo sviluppo per gli abitanti del quartiere, essendo il Viale anche una viabilità di attraversamento della città.
In questo già difficile contesto si inserisce la proposta del "nuovo Pgt" Mariani che prevede: 440mila metri cubi di nuove edificazioni. Degli undici interventi previsti nella Circoscrizione Uno (Centro Storico, San Gerardo e Libertà) ci limitiamo a ricordare quelli più invasivi ed emblematici, visualizzando in questa tabella i diversi cambiamenti avvenuti su questo tema da parte delle diverse giunte.
Dal punto di vista delle scelte politiche dell’Amministrazione Mariani, assistiamo ad un incredibile e inspiegabile voltafaccia del sindaco e della Giunta che, su quelle aree degli ambiti territoriali interessati dalla sciagurata Variante, si rimangia quello che essa stessa aveva votato a fine 2007.
Il sindaco Mariani in particolare, e la forza politica che rappresenta (la Lega) si rivela infatti essere il più grande esempio di voltagabbana, da difensore del Parco di Cintura Urbana con il Piano Benevolo sul quartiere Libertà ad un vero e proprio cementificatore delle ultime aree libere rimaste, forse dovendo saldare il debito elettorale dovuto alla lobby dei costruttori e immobiliaristi cittadini e nazionali, anche per questa zona. Mariani finisce così per appiattirsi sulle posizioni del PdL, da sempre amico dei grandi costruttori.
Con la Variante al PGT (disegnata dal ministro Romani – presente in città in qualità di assessore e longa mano di qualcuno) si vuole, in definitiva, sotterrare sotto un’ulteriore e insopportabile colata di cemento, un quartiere già pesantemente in sofferenza, per il forte squilibrio tra urbanizzazione eccessiva e carenza di servizi. In pratica anziché salvaguardare e tutelare il quartiere, i suoi abitanti e le sue poche aree rimaste ancora disponibili, questa Variante ne crea la tomba.
Pertanto, riprendendo quando detto all'inizio circa la denominazione originaria del Quartiere Libertà come "Villaggio Primavera", dopo l'approvazione della vostra Variante Urbanistica, si dovrà chiamarlo "Villaggio Cemento" ! Sarà bene che i cittadini del quartiere sappiano chi "ringraziare" tra poco più di un anno quando si andrà alle elezioni comunali, quando – se la Variante passerà con i voti di questa maggioranza PdL-Lega – si dovrà affiggere ai confini del quartiere, i cartelli segnalatori: “Quartiere Libertà - Villaggio Cemento – a cura di Romani-Mariani”.