Appello di Civati a Fini per evitare la svendita del bene di Monza. Il Pirellone polemizza nuovamente con sterili giustificazioni
Continua la querelle tra Giuseppe Civati e la Regione Lombardia in merito alla possibile svendita della Villa Reale di Monza ai privati. L'ultimo episodio in ordine cronologico è coinciso con la visita istituzionale a Monza del presidente della Camera Gianfranco Fini: in questa occasione il consigliere regionale ha lanciato un appello alla seconda carica dello Stato affinché "ascolti le migliaia di cittadini che chiedono di difendere la Villa Reale di Monza da un rischio più che concreto di svendita ai privati. La Villa è un bene prezioso non solo per Monza, per tutelare il quale è indispensabile che le istituzioni promuovano un recupero e delle modalità di gestione in linea con le migliori esperienze italiane ed europee in tema di patrimonio storico artistico, non certo un semplice e pressoché esclusivo affidamento ai privati, come invece prevede il progetto promosso tra gli altri da Regione Lombardia".
La Regione Lombardia, non cogliendo lo spirito della nota di Civati, ha bollato le dichiarazioni come accuse gratuite e strumentali senza rendersi conto che così facendo il Pirellone non critica un consigliere all'opposizione ma snobba le istanze più che legittime dei cittadini di Monza che chiedono trasparenza per la salvaguardia di uno dei beni storico-artistici più preziosi di cui dispone.