E’ l’ incipit di Luciano Violante a Desio in una sala “ Pertini” stracolma di gente, sabato scorso 22/1/11.
Perché parlare a Desio della N’Drangheta?
Perché a Desio il13/7/10 sono state arrestate 15 persone; perché a Desio diversi politici locali sono stati coinvolti, condizionando il Piano di Governo del Territorio; perché a Desio il PD e gli altri partiti dell’opposizione, più la Lega si sono dimessi per protesta, sciogliendo di fatto il consiglio comunale.
De Alberti, calabrese di origine, ha preso la parola. Non si dica che non si sapeva. I segnali c’erano. E poi non ci si deve meravigliare: la malavita va dove ci sono i soldi. E prende contatti con il potere locale.
Sotto questo aspetto la Lega ha tenuto un comportamento ambiguo, anche se poi i suoi consiglieri si sono dimessi assieme a quelli dell’opposizione.
La N’Drangheta è realtà più complessa della Mafia e riesce ad infiltrarsi meglio nei gangli del potere.
Netta la presa di distanza dei rappresentanti dell’industria e del commercio presenti.
Nessun patto, nessun compromesso. Ignorare i sospetti di complicità è deleterio per l’immagine stessa delle aziende, ed in ultima analisi danneggia il loro credito ed i loro affari.
Qualcuno chiede se il federalismo può aiutare. Probabilmente si, ma occorre: 1) legalità diffusa; 2) solidarietà, 3) una rete di amministratori locali affidabile.
Una consigliera del PD racconta come da anni venivano denunciate a più riprese in consiglio comunale una serie di irregolarità, soprattutto in campo edilizio, ma era come sbattere contro un muro di gomma. Finalmente se ne è occupata la magistratura.
Alla fine parla Luciano Violante.
La malavita organizzata sta entrando in molte città, soprattutto dove c’è ricchezza. La nostra non può essere la lotta di una sola parte, ma deve riguardare tutti. E’ un avversario temibile perché non ha problemi di soldi ( il traffico di droga ne fornisce in abbondanza), e neppure problemi di mano d’opera.
Occorre fare rispettare le regole. Ma se non si recuperano i valori le regole restano strumenti vuoti.
Ed i valori conoscono una stagione negativa. Qualcuno condanna il relativismo etico. Ma siamo oltre il relativismo. Ad es. quei genitori che incitano le figlie a trarre maggiori vantaggi dall’attività di escort non hanno più senso morale, se non quello del vantaggio tutto e subito.
La politica ha mancato ai suoi compiti. Occorre reagire, ma non una parte contro l’altra: tutti insieme.
Punti nevralgici sono la scuola, il lavoro, l’educazione. Valori attorno ai quali costruire.
L’applauso finale di una sala gremita con molti in piedi, sottolinea come queste parole trovino la sintonia dei presenti.