Nell’ultimo Consiglio Comunale ho depositato a mia prima firma la proposta per intitolare uno spazio pubblico a Monza alla figura di Ursula Hirschmann. Considerata una delle madri dell’Europa, perché ha contribuito attivamente a diffondere il Manifesto di Ventotene negli ambienti di opposizione di Roma e Milano, è stata tra le fondatrici del Movimento Federalista Europeo e del movimento “Donne per l’Europa”, perché era convinta che le donne dovessero contribuire in modo attivo alla costruzione del progetto europeo. È una proposta in linea con il processo di recupero che questa amministrazione ha avviato per raccontare anche l’altro lato della storia, recuperando a livello toponomastico le figure femminili.
Nello stesso Consiglio è passata all’unanimità la mia mozione che chiede di esporre anche nel nostro Comune lo striscione “Verità per Giulio Regeni”.
Sono passati otto anni, ma deve essere chiaro che noi non rinunciamo al dovere di sapere che cosa realmente è avvenuto. Lo dobbiamo a Giulio e alla sua famiglia che chiede di tenere alta l’attenzione. E lo dobbiamo anche al futuro, perché non possiamo accettare che un ragazzo come noi sia potuto morire così e i nostri rapporti con quel Paese, come con altri, non possono essere basati sull’ipocrisia. Non possiamo pensare che si rischi la vita così. Vogliamo un mondo diverso e non abbina paura a dirlo.
È stata infine votata all’unanimità anche la mozione a mia prima firma che impegna il Comune a dare alcune garanzie e sostengo dei rider, i lavoratori della consegna dei pasti. Che oggi sono una delle categorie nella peggiore situazione per contratti, garanzie e tipologia di lavoro e penso che come Amministrazione possiamo fare la nostra parte, andando a costituire un albo a iscrizione volontaria per mappare i lavoratori di questa categoria presenti sul nostro territorio, creando con altri soggetti competenti percorsi di formazione per ampliare le conoscenze, le capacità e le competenze di questi lavoratori e lavoratrici, e attivandosi con le piattaforme di delivery per mettere a disposizione dei rider degli spazi di ristoro e riposo dotati di servizi igienico sanitari.
La strada per normare al meglio le piattaforme e questi lavori digitali, fortemente dipendenti dagli algoritmi, è ancora lunga ma credo sia importante che il Comune di Monza abbia discusso ieri in aula di questo tema, delle sue implicazioni sociali nella nostra città e abbia avviato un percorso per trovare a umanizzare questo settore.
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