Con i soli voti della maggioranza di destra è stato approvato il Conto consuntivo 2008. Quali sono gli elementi salienti? Una scarsa capacità di rispettare gli impegni assunti in sede di bilancio previsionale.
L'escalation dei costi. Un preoccupante ricorso alle entrate straordinarie per fare fronte alle spese correnti. E infine, nonostante le promesse solenni, un aumento dell'indebitamento pro capite.
Cominciamo dal fondo. Oggi sulla testa di ciascun cittadino monzese - neonati compresi- grava un debito di 1017 €. Un record mai raggiunto nel passato. Eppure l'Assessore al bilancio aveva solennemente promesso: "Mai più mutui con le banche. Stop all'indebitamento!" Il risultato è che nel 2008 sono stati contratti mutui per 15,6 milioni di Euro, un aumento del 20 % rispetto al 2006, ultimo esercizio della Giunta Faglia. D'altro canto, se per finanziare le spese correnti si ricorre all'utilizzo di entrate di carattere straordinario è evidente che i buoni propositi vanno a farsi friggere.
Questo bilancio chiude in pareggio solo grazie all'utilizzo di circa 20 milioni di Euro derivanti da entrate non ricorrenti. La somma è presto fatta: 8 milioni sono frutto dell'utilizzo degli oneri di urbanizzazione, 8 milioni arrivano dalle plusvalenze che si sono generate dalla vendita di un'area industriale ad un noto imprenditore della grande distribuzione (un Signore con la... esselunga maiuscola), infine 6 milioni di euro dall'avanzo di amministrazione. E' fisiologico utilizzare parte di queste risorse per far quadrare i conti. Ma la dimensione conta! Facciamo allora un altro piccolo confronto.
Nel 2006 il totale delle risorse destinate alla parte corrente frutto di entrate straordinarie era stato esattamente della metà: 6 milioni dagli oneri, 3 milioni dalle plusvalenze, 1 milione dall'avanzo. Che cosa significa tutto questo? Che è in atto un'erosione nei conti, che si sta scavando un buco nel bilancio del Comune. Solita propaganda che grida "al buco al buco"? Non proprio. Impegnare in maniera così massiccia risorse che non hanno la certezza di ripetersi ogni anno (è facile comprendere che, per esempio, le proprietà immobiliari da alienare prima o poi finiscono ...), significa prima o poi trovarsi davanti ad un bivio: o aumentare le entrate (attraverso le tasse, le imposte e le tariffe), oppure ridurre i costi (tagliando i servizi).
C'è però una terza via: ridurre gli sprechi. E qui arriviamo ad un'altra delle note dolenti. I costi della spesa corrente sono arrivati quest'anno a toccare la vetta dei 132,6 milioni di euro. Nel 2006 erano 109,2. In realtà la differenza tra i due dati non è omogenea perché nel 2006 la gestione economica del servizio rifiuti era affidata al Consorzio di Smaltimento. Per questo occorre aggiungere 17 milioni al consuntivo 2006. Il confronto quindi è tra 126 milioni circa e gli attuali 132. Una differenza secca di 6 milioni in più di spese.
Con quali risultati? Mistero. Nessuno si è accorto del miglioramento della qualità dei servizi. Anzi, in alcuni casi - come per il Centro Lavoro - sono stati addirittura chiusi. Ma allora che fine hanno fatto i nostri soldi? Un esempio per tutti: sono stati spesi nell'acquisto - con mutuo - della sede ex-Inam di via Reginaldo Giuliani. 6 milioni di Euro e ne occorreranno almeno altrettanti per sistemare l'immobile. Per farci cosa? Nuovi uffici comunali. Come se questa fosse una priorità. In compenso sono stati abbandonati progetti fondamentali per la città. In compenso la ex caserma di Piazza San Palo è lì, abbandonata a se stessa. Per non parlare dei mancati interventi di riqualificazione dell'edilizia scolastica o della manutenzione straordinaria delle strade ormai da mesi abbandonate in uno stato pietoso. Il dato è scritto e parla da sé: a fronte dei 105 milioni di Euro previsti in conto capitale, solo 44,6 sono stati impegnati. Meno della metà. Una percentuale che si riduce addirittura a poco più di un terzo se si tolgono gli investimenti finanziati dalla Regione, gli acquisti economali e le spese per consulenze.
Questa è la fotografia reale del bilancio approvato.
Un consuntivo che contiene fallimenti e sprechi e che l'attuale Giunta riesce a mascherare solo perché ancora impegnata ad inaugurare le opere realizzate dalla precedente Amministrazione.
Roberto Scanagatti
Capogruppo Pd Consiglio Comunale
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