Utoya è un’isola lacustre norvegese.
Fino a dieci anni fa erano moltissimi a non conoscerne nemmeno l’esistenza.
È il luogo in cui l’AUF, giovanile del Partito Laburista norvegese, organizza i propri campi di formazione estiva.
Il 22 luglio 2011, un pazzo criminale, dopo aver esploso due bombe ad Oslo, si è recato sull’isola e ha iniziato ad uccidere chiunque si trovasse davanti.
Sono morte 69 persone.
Il più giovane aveva 14 anni, il più vecchio 51.
La loro colpa, agli occhi dell’attentatore, avere idee diverse dalle sue.
A distanza di dieci anni, ricordare cosa è successo è un monito a non rinunciare mai ai nostri ideali.
Lo dobbiamo anche a chi non c’è più perché “chi ha compagni non muore mai”.
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