Durante la campagna elettorale il centro-destra aveva parlato sempre e solo di sicurezza, dopo anni di immobilismo i risultati sono purtroppo davanti agli occhi di tutti, ma attenzione, la giunta inizia ad avere delle soluzioni.
Proprio così, coloro che sbandieravano il progetto di una Monza "sicura" e "ordinata" si trovano costretti a chiudere il sottopasso di Corso Milano, il tutto a causa della crescente situazione di degrado e criminalità. Questi sono i risultati della repressione da riflettori di Allevi e Arena, togliere servizi ai cittadini per colmare i propri fallimenti nella gestione della città.
Sulla stessa linea il commento di Matteo Raimondi, segretario del Pd Monza.
“Da anni questa Giunta sbandiera il vessillo della sicurezza.
Senza grandi risultati peraltro.
In ormai quattro anni Monza non è una città più sicura e i vari episodi di cronaca, di cui l’ultimo settimana scorsa, lo ricordano Urbi et Orbi.
Monza ha un problema enorme di spaccio e di diffusione di sostanze stupefacenti anche fra le fasce più giovani della popolazione.
Come Partito Democratico Monza abbiamo più volte espresso alla Giunta quanto sia fondamentale un intervento anche, soprattutto, in ambito di politiche sociali perché il problema della tossicodipendenza non si risolve unicamente togliendo qualche spacciatore dalla strada.
È un problema più profondo.
Più radicato.
La risposta è sempre stata l’irrisione.
È notizia di ieri la grande mossa di Allevi & Co.: chiudere il sottopasso di corso Milano per combattere la lotta alla droga.
Chapeu.
Secondo voi risolveremo così il problema?
SPOILER: No”.
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