Per quanto tempo ancora Dario Allevi, il sindaco di Monza, potrà sostenere la sua narrazione di uomo vicino alle famiglie, vicino al popolo, agli animali, a chiunque? Ce lo chiediamo dopo che la maggioranza di destra ha bocciato la proposta del Partito Democratico che chiedeva di destinare una parte dei fondi che sono avanzati dal bilancio 2019 per sostenere famiglie e imprese duramente colpite dall’emergenza Covid-19.
Ce lo chiediamo dopo quella definizione, “mancetta”, con cui Allevi ha bollato gli aiuti del governo per le famiglie monzesi. Mancetta, dice il sindaco di tutti. Mentre le famiglie soffrono tra casse integrazioni e lavori precari, per il sindaco quei soldi sono una “mancetta” e, infatti, quando tocca al governo della città scegliere se intervenire o meno, aiutare o meno, sostenere o meno, la giunta, insieme alla maggioranza, rimanda la decisione.
Un provvedimento specifico del Governo consente di utilizzare l’avanzo di amministrazione per questo scopo e sono già numerosi i Comuni che hanno aderito, proprio in considerazione dell’urgenza di rispondere a una crisi che non ha precedenti.
Il Comune di Monza invece dice semplicemente di "no" e ancora una volta l’amministrazione della terza città della Lombardia si distingue per la totale assenza di iniziativa. Con buona pace di quello che vogliono fare intendere.
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