Regolamento di polizia urbana: a metà mandato la giunta tenta di far dimenticare il proprio fallimento sul fronte della sicurezza e del contrasto al degrado e vara un regolamento inutile e dannoso. Per questa ragione il Partito Democratico non ha partecipato al voto.
È trascorso ormai metà del mandato di questa amministrazione ed è evidente l’incapacità della destra di tenere fede all’unico cavallo di battaglia di tutta la campagna elettorale: garantire la sicurezza e il decoro in città. Allevi e i suoi assessori non ammettono di aver fallito e, come al solito, giocano a scaricabarile. Questa volta la colpa è del regolamento di polizia urbana attualmente in vigore. E dunque ora cosa promettono? Che, grazie all’approvazione di nuove regole, i problemi di Monza – dallo spaccio alla prostituzione, dagli schiamazzi agli imbrattamenti, insomma il degrado quotidiano che è sotto gli occhi di tutti – verranno risolti. Nasce da questa ennesima bufala propagandistica il nuovo regolamento di Polizia Urbana, un documento inutile e dannoso, buono semmai per tenere un corso spiccio di educazione civica oppure indicare le linee guida per la redazione di un regolamento condominiale.
Inutile perché si occupa di questioni già regolamentate dal codice civile e penale e inoltre, come tutti i manifesti leghisti, risulta totalmente privo di strumenti concreti.
Dannoso perché trascura di assegnare compiti chiari e specifici agli agenti della polizia locale e lascia intendere che saranno proprio loro a doversi occupare di ogni questione, dimenticando che esistono precise competenze e professionalità chiamate a tutelare la sicurezza dei cittadini.
Davvero qualcuno pensa che grazie all’entrata in vigore delle nuove norme cambierà in meglio la vita dei monzesi? Davvero qualcuno pensa che sia sufficiente scrivere in un regolamento comunale “è vietato assumere sostanze stupefacenti o psicotrope” oppure “fermarsi a domandare o concordare prestazioni sessuali con soggetti che esercitano la prostituzione” per impedire che tutto ciò avvenga? Per non parlare dell’ondata di vero e proprio proibizionismo che si vorrebbe introdurre in città in materia di alcoolici. Invece di affrontare in modo serio l’aumento dell’abuso di alcool in città, soprattutto da parte dei minori, si sceglie il proclama che rimarrà fine a sé stesso: dalle 22 in poi, una sorta di coprifuoco, viene vietata la vendita di bevande alcooliche al di fuori dei locali (ma se ne consente il consumo nelle immediate vicinanze…). Tutti divieti che dovranno essere fatti rispettare dagli agenti della polizia locale i quali, per citare solo un piccolo campionario delle ovvietà messe nero su bianco, dovranno inoltre vigilare affinché nessuno si immerga nelle fontane pubbliche (cosa peraltro pressoché impossibile visto che sono perlopiù tristemente asciutte…); gettare per terra rifiuti, carta e mozziconi; battere panni, tappeti, tende, stuoie, stracci, tovaglie o simili dalle finestre; usare scale a mano per un periodo di tempo superiore a un’ora; far suonare gli allarmi antifurto per più di tre minuti consecutivi. Stiamo parlando degli stessi agenti di polizia locale che dovrebbero occuparsi anche del traffico, diventato ormai caotico a qualunque ora del giorno, ma che pare non interessare minimamente a questa maggioranza.
Ci sarebbe da ridere se non fosse una faccenda tremendamente seria che dimostra, ancora una volta, come la destra sia brava a sbandierare i problemi, ma totalmente incapace quando è chiamata a risolverli. Il regolamento di polizia urbana esistente andava sicuramente aggiornato, anche alla luce delle nuove norme nazionali entrate in vigore. Un regolamento, aggiornato, può contribuire, infatti, a risolvere i problemi. Ma questo regolamento è solo il tentativo della giunta di far dimenticare ai cittadini il proprio fallimento sul fronte sicurezza e degrado. Noi non ci siamo prestati a questo gioco e abbiamo deciso di non partecipare al voto.
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