Eccoci con il consueto dispaccio dal territorio. Partiamo subito da cosa succede nelle stanze consiliari. Lunedì scorso in Consiglio Comunale si sono discusse le variazioni di Bilancio 2018. Argomento tecnico, ma una cosa è di immediata comprensione anche per non addetti ai lavori: dagli atti ufficiali si scopre che la Giunta Allevi aveva a disposizione nel 2018 ben 16 milioni di euro da spendere nel 2018 per opere pubbliche già definite e attese (il sottopasso ciclopedonale dal quartiere Libertà al Parco e relativa Fermata, la ristrutturazione del Liceo Nanni Valentini, lo svincolo a due livelli alla rotonda di Viale Stucchi-Libertà, il polo scolastico nell’area dell’ex-macello e altro).
Ebbene, quanti di questi 16 milioni sono stati spesi nel 2018? Zero. E quindi, cosa ha fatto lunedì l'Amministrazione Allevi e la maggioranza di centrodestra? Ha votato la Variazione di Bilancio rinviando tutto al 2019. Zitti zitti, quatti quatti. Alla faccia dei monzesi. Ricapitolando: l'amministrazione Allevi è stata incapace di spendere in un anno intero una cifra enorme, che il Comune di Monza non ha mai avuto a disposizione nei decenni precedenti. E dopo un anno e mezzo che amministrano hanno avuto ancora il coraggio di gettare responsabilità su altri. Non resta che prendere atto di una Giunta tutta “propaganda e distintivo”, amante di passerelle, sgomberi, selfie e palle di natale. Ma i fatti dicono: #tuttofermo.
Novità anche sul fronte Patti di Cittadinanza nelle Consulte. Secondo quanto previsto dal regolamento delle Consulte di Quartiere approvato dalla Giunta precedente a fine 2016, l'attuale Giunta ha chiesto alle Consulte di sottoporre proposte di progetti per i propri quartieri. Ottima cosa: i Patti di Cittadinanza, insieme al Bilancio Partecipativo, sono infatti strumenti di partecipazione messi a disposizione dei quartieri dalla Giunta Scangatatti, con l'assessorato alla Partecipazione di Egidio Longoni. Proposte da fare entro il 12 dicembre. Ecco, diciamo che la tempistica e la fretta con cui tutto ciò viene richiesto lascia perplessi. Nei suoi primi sei mesi la Giunta Allevi aveva congelato le Consulte, era addirittura intenzionata a chiuderle, insieme a metà dei Centri Civici (“sono troppi, non ce li possiamo permettere”, disse il sindaco). In un anno e mezzo non ha fatto nessuna richiesta e ha dimostrato di non fornire nemmeno risposta ufficiali alle istanze. E adesso impone con urgenza una scadenza strettissima per raccogliere dai cittadini idee ed esigenze da sottoporre, concedendo solo un mese di tempo (assolutamente non negoziabile, nonostante tutti i coordinatori abbiano chiesto un po’ più di tempo per coinvolgere davvero i cittadini).
Ecco, questo va quantomeno fatto rilevare (e così è stato fatto in tutte le Consulte), come approccio non molto rispettoso di chi si impegna a titolo esclusivamente volontaristico.
Anche perché questi Patti di Cittadinanza saranno sottoscritti dopo il novembre 2019 per vedere la luce nel 2020… Quindi perché non lasciare il tempo di coinvolgere seriamente i cittadini?
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