Piccoli Salvini crescono.
E così abbiamo a Monza un assessore che rilancia il censimento/schedatura etnica, galvanizzato dai deliri razzistoidi e anticostituzionali del suo capo.
Anziché occuparsi di viabilità e politiche giovanili, che sono sue deleghe assessorili su cui dimostra competenze zero, il giovane leghista si diletta a giocare a scuola di polizia, con sgomberi e selfie d'ordinanza.
Adesso si spiega perché non vuole fare la Fermata ferroviaria Monza Est-Parco: entrambe le cose sono tra le sue deleghe, tra sgomberi e Fermata lui preferisce sprecare energie e soldi per fare scenografici quanto inutili sgomberi piuttosto che utilizzare i soldi pubblici per fare ciò che i cittadini aspettano e chiedono da sempre per migliorare la vivibilità dei loro spostamenti.
Ma davvero la Monza più autentica e seria si riconosce nelle gesta di questo giovane emulo del bullismo salviniano?
Vogliamo continuare a credere che non sia così e che si possa in qualche modo dimostrarlo e che qualche voce autorevole si faccia sentire. Anche i moderati di centrodestra non possono continuare a subire in silenzio le inaccettabili esagerazioni leghiste. Continuare a giustificare, o anche solo accettare o minimizzare, questo leghismo estremista e anche violento nel linguaggio, significa essere complici del clima di odio razziale che si sta insinuando dappertutto.
Report