È stato firmato l'Accordo di programma che sancisce l'entrata della Regione Lombardia fra i proprietari del Parco di Monza. Ma del Master plan non si conosce ancora né l'estensore, né la finalità. Ho partecipato alla cerimonia della firma dell'”Accordo di programma per la valorizzazione del complesso monumentale Villa Reale e Parco di Monza”, svoltasi nel Teatrino della Villa, martedì 16 gennaio 2018.
I termini del “bivio” che caratterizza il futuro del monumento, di cui ho parlato nell’articolo con cui ho anticipato l’evento, sono apparsi tutti con grande evidenza. Anche se l’inizio della cerimonia e la sua conclusione suscitano qualche speranza che alla fine si intraprenda la strada giusta.
L’inizio: il clima diffuso tra i firmatari e il pubblico esprimeva una crescente consapevolezza del valore inestimabile del monumento, che trascende le sue funzioni locali per costituire un luogo di attrazione universale. Il termine “evento storico” ripetutamente riferito alla firma dell’accordo esprimeva, al di là della retorica, questa nuova consapevolezza.
Ma dai discorsi dei firmatari, dopo le rituali esaltazioni, è subito emersa una contraddizione tra questo riconoscimento e le proposte relative alle possibili destinazioni della parte degli stanziamenti ancora da definire con il fatidico “Master Plan”, per la bella cifra di 27 milioni.
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