Ho cercato attraverso il materiale salvato sul mio PC di ripercorrere gli avvenimenti fra il 2006 e il 2007 per capire e attualizzare il percorso che mi portò al PD. Arrivavo dall’esperienza politica dei Cittadini per l’Ulivo e iscritto ai DS dal 1999, perché mi ha sempre animato la ricerca di una prospettiva di centro sinistra che fosse ampia.
Certo, sappiamo bene che l’ampiezza in politica costa cara ed è difficile. Siamo sempre attratti dal quel nostro “pezzettino” che ci sembra la chiave di volta dell’universo, ma ognuno di noi ha il suo “pezzettino” che per definizione non si integra i “pezzettini” di altri.
Riporto l’incipit del manifesto per il Partito Democratico, che nel file del mio PC porta la data del 13/2/2007:
Noi, i democratici, amiamo l’Italia. Amiamo la ricca umanità della sua gente; il suo patrimonio ineguagliabile di storia, arte e cultura; l’intreccio di splendide città, di magnifici ambienti naturali e paesaggi che da secoli attrae viaggiatori stranieri. Amiamo il senso profondo di ospitalità e di solidarietà degli italiani, la loro attenzione alla qualità della vita, la loro straordinaria capacità di produrre cose che piacciono al mondo.
Noi democratici abbiamo fiducia nell’Italia. Perché è un paese vitale, creativo, operoso, pervaso da un diffuso spirito d’intraprendenza. Un paese che ha contribuito alla prosperità di molte altre nazioni, attraverso l’intelligenza e la tenacia di tanti nostri concittadini. E crediamo che l’Italia possa farcela a stare al ritmo di un mondo che cambia sempre più in fretta. Siamo convinti che saprà mantenere e migliorare i suoi livelli di vita, se non coltiverà la pretesa illusoria di serrare la porta o di chiudere gli occhi di fronte alle sfide globali, se accetterà di affrontarle insieme all’Europa, se riuscirà a ritrovare slancio, coesione e fiducia.
Saremmo ancora in grado di scrivere oggi delle righe così belle? E’ vero che gli Italiani hanno – oggi o forse sempre – il “senso profondo di ospitalità e di solidarietà”? O è venuta anche a noi la voglia di “serrare la porta o di chiudere gli occhi”?
Abbiamo perso in questi ultimi anni persone che sottoscrissero e guidarono il PD. Siamo circondati da forze politiche che fanno di qualche “pezzettino” il loro punto di forza seguite da molte Italiane e Italiani. Ma abbiamo tenuto ferma la barra del timone e abbiamo saputo guidare una difficile stagione della nostra Italia (scusate ma non mi piace chiamare “paese” la nostra nazione). Sia a livello centrale che a livello locale sappiamo esprimere classi dirigenti e di governo all’altezza della situazione e sono convinto continueremo con questo stile.
Accettai volentieri di essere il segretario cittadino di questo partito e svolsi il mio mandato cercando di mantenere ampio il PD monzese. Dopo di me seguirono segretari più capaci di me che ancor di più hanno lavorato in tal senso e sono convinto che questa sia la strada del PD.
Sono onorato di aver avuto un ruolo politico e amministrativo nel PD che anche nel 2017 resta più che mai il mio punto di riferimento politico.
Buon PD a tutte/i!
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