Proseguono i nostri incontri con la giunta Scanagatti. Abbiamo intervistato Debora Donvito, assessore al Bilancio.
Circa 5 anni fa iniziava il suo lavoro nell’esecutivo monzese. Cosa ricorda di quei primi giorni? Che situazione ha trovato?
Non è stato semplice ma mi misi subito al lavoro forte della mia esperienza come revisore di altri enti a totale partecipazione pubblica. Capii immediatamente che la situazione era problematica ma anche che avevo finalmente l'opportunità di mettere la mia esperienza al servizio della mia città.
Quali erano le priorità del suo assessorato allora e quali sono oggi?
Le priorità erano molteplici: il rispetto del patto di stabilità, la copertura di tutte le spese, la riduzione del debito del Comune, il pagamento dei fornitori e la riduzione dei tempi di pagamento degli stessi, realizzare un'analisi dettagliata e puntuale delle spese con l'individuazione delle sacche di inefficienza attraverso un'attenta opera di spending review e ancora incrementare la lotta all'evasione fiscale e avviare un processo di analisi delle società partecipate. Oggi le priorità sono rimaste le stesse, in un'ottica di miglioramento continuo, e se ne sono aggiunte altre come ridurre ulteriormente la pressione fiscale e migliorare la capacità di accesso ai finanziamenti europei.
Quali sono i risultati raggiunti che la soddisfano maggiormente? Cosa resterà?
Sul fronte del bilancio il primo risultato è stato raggiunto all'inizio del mandato. Ricordo che a settembre 2012 mancavano 12 milioni di spesa corrente e 26 milioni per rispettare il patto di stabilità. Avevamo solo 4 mesi di tempo, dunque pochissimo, ma dovevamo farcela. E così fu: trovammo le risorse necessarie e addirittura 1 milione in più, immediatamente destinato ai servizi sociali. Siamo sempre riusciti a trovare le risorse nonostante i 24 milioni di tagli dei trasferimenti statali subiti dal 2012. Il bilancio, ad onor del vero, è sempre stato chiuso in avanzo anche per effetto dei vincoli di finanza pubblica come il fondo rischi e il fondo crediti a dubbia esigibilità. Per quanto concerne la riduzione del debito e in particolare i pagamenti ai fornitori abbiamo aderito appena dopo l'insediamento al fondo cosiddetto “sblocca crediti”, grazie al quale è stato possibile cominciare a pagare le micro e piccole aziende creditrici nei confronti del Comune. Ma il vero sblocco sul fronte dei pagamenti è avvenuto tra il 2013 e il 2014 con i due decreti “sblocca debiti”, grazie ai quali abbiamo pagato 55 milioni di euro di debiti arretrati, portandoci praticamente in pari. Grazie a questi provvedimenti si sono abbassati in maniera drastica i tempi di pagamento dei fornitori: nel 2012 i tempi erano 422 giorni per i fornitori sul titolo 2 (spese di investimento) e 70 giorni per i fornitori sul titolo 1 (spesa corrente), anche a causa del patto di stabilità allora vigente. Oggi paghiamo entrambe le tipologie di fornitori a 70 giorni, allineandoci ai tempi dettati dall'Unione Europea. Sul fronte indebitamento abbiamo provveduto all'estinzione anticipata di mutui con la Cassa Depositi e Prestiti per 2.9 milioni in quota capitale, che si traduce in un minore esborso finanziario di 200 mila euro per 19 anni.
Sul fronte spending review?
Sul fronte della spending review è stato fatto un grande lavoro di squadra con tutta la giunta. Gli interventi sono stati variegati e immediati. Dopo 6 mesi abbiamo ridotto la spesa di 1 milione e dopo un solo anno di amministrazione i tagli ammontavano a 4 milioni. Al 2016 la spending review ammonta a 16 milioni di euro, mediante interventi sulla spesa corrente e sulle società partecipate. Abbiamo messo mano ai costi telefonici e assicurativi, alle auto blu, alla gestione delle palestre. Abbiamo accorpato la figura del segretario comunale e quella del direttore generale, cancellato la commissione edilizia, ridotto il costo per le riviste, ridotto gli affitti passivi, eliminata la figura dei vigili a cavallo, revisionato la gestione dei fondi della dirigenza, ridotto il costo del personale e del consiglio comunale, implementato l'uso della posta elettronica certificata con conseguente riduzione dei costi postali e con l’avvio della digitalizzazione documentale abbiamo ridotto la spesa per la carta.
Assessore, altro aspetto delicato: l'evasione fiscale. Cosa è stato fatto?
La lotta all'evasione fiscale è stato un altro aspetto fondamentale. È stata costituita una “unità operativa anti-evasione”, concentrata e dedicata in esclusiva alla lotta all'evasione attraverso un continuo aggiornamento delle banche dati. In costante collaborazione con l'Agenzia delle Entrate per l'elaborazione delle segnalazioni qualificate, il cui gettito è previsto che resti totalmente ai Comuni. Con il Golf Club il debito recuperato ammonta a 700 mila euro per Ici e Imu arretrati, e con l'accatastamento degli immobili dell'autodromo avvenuto nel 2014 abbiamo proceduto con gli accertamenti Ici e Imu dal 2009 al 2014, per un importo complessivo di 1.7 milioni. A tal proposito il Comune ha già vinto nel primo grado di giudizio per tutte le annualità. Inoltre, dal 2013 non ci avvaliamo più di Equitalia per la riscossione coattiva dei tributi locali ma di un altro soggetto, riducendo il costo a carico del Comune dal 9% al 6,7%.
E per quanto riguarda tributi e società partecipate?
Sul fronte tributi si è cercato di intervenire tutelando sempre e comunque le fasce più deboli dei nostri cittadini. Abbiamo innalzato la fascia di esenzione dell'addizionale comunale Irpef portandola da 15 a 18 mila euro di reddito, esentando così 38 mila contribuenti. Abbiamo azzerato la Tasi sulle abitazioni oltre la prima casa per evitare una doppia imposizione Tasi/Imu e introdotto una serie di agevolazioni ed esenzioni Imu, Tari e Tasi. Nel 2014 è stata introdotta l'imposta di soggiorno, il cui gettito è passato da 170 mila euro nel 2014 a 224 mila euro nel 2016. Un'imposta che non grava sui cittadini monzesi e il cui incasso viene utilizzato esclusivamente per migliorie alla città nel campo turistico. Infine il discorso sulle società partecipate. Hanno subito una vera e propria cura dimagrante: è stata messa in liquidazione Brianza Fiere, costata 500 mila euro in 15 anni accumulando solo perdite. È stata chiusa Scenaperta Srl, che dal 2008 al 2012 ha accumulato perdite per 1.2 milioni di euro. È stato modificato l'oggetto sociale di Monza Crea Valore Srl: da società creata nel 2010 per la cartolarizzazione degli immobili (operazione rivelatasi completamente inattuabile), è stata riadattata per implementare l'immagine e il ruolo di Monza durante Expo 2015. A kermesse conclusa è stata chiusa. E ancora: Tpm Spa è stata trasformata in Monza Mobilità Srl, con riduzione del capitale sociale da 317.000 a 10 mila euro. È stato messo in liquidazione il Consorzio Rifiuti. Attuata una razionalizzazione delle società afferenti il Servizio Idrico Integrato tramite l'aggregazione di Alsi Spa in Brianzacque srl, ottenendo subito un risparmio di spesa di 242 mila euro grazie all'eliminazione degli organi sociali di Alsi Spa. Dal 2011 al 2014 Acsm Agam Spa ha ridotto da 11 a 8 le proprie partecipate, indirettamente partecipate del Comune. Sono stati ridotti i componenti dei Cda, i compensi dei Cda e dei Collegi Sindacali ed è stata introdotta la figura dell’Amminstratore Unico, laddove possibile. Tutto questo si è tradotto in una riduzione della spesa delle partecipate di 550 mila euro.
Cosa, invece, non è andato come avrebbe voluto? E perché?
Un aspetto da migliorare riguarda l'accesso ai finanziamenti europei. Occorre diventare più bravi ad accedere a questi fondi attraverso progettualità di livello sovracomunale. Inoltre non è andata come avrei voluto la collaborazione con l’Agenzia delle Entrate. Naturalmente continueremo su questa strada ma ci aspettiamo di portare a casa i frutti del lavoro fatto finora.
Tre aggettivi per descrivere il lavoro di questo esecutivo.
Tenace, competente, onesto.
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