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L'acqua è un bene essenziale e insostituibile: la legge che il Consiglio regionale della Lombardia aveva approvato nel 2009 sulla sua gestione ed erogazione era una buona legge.

A seguito del Decreto Ronchi, convertito in legge nel mese di novembre, si rischia di inficiare tutto e per questo il Gruppo consiliare del Pd ha presentato un question time (interrogazione a risposta immediata), primo firmatario Francesco Prina, discusso in aula martedì scorso, per conoscere in proposito cosa intenda fare la Regione per tutelare la sua buona legge.

"Avremmo voluto conoscere le intenzioni della Regione per garantire che rimanga in vigore l'articolo della legge regionale che offre la possibilità di mantenere in house l'erogazione dell'acqua potabile a livello di Ato, gli ambiti territoriali ottimali" commenta Prina, dopo la risposta ottenuta in Aula dall'assessore competente che, in sostanza, ha detto di attendere nuove valutazioni da parte del Ministero, non essendo la Lombardia l'unica regione ad aver protestato per i contenuti del Decreto Ronchi.

"La bellezza della nostra legge regionale - ha proseguito Prina - faticosamente raggiunta anche grazie al referendum popolare regionale, così scongiurato, e al lavoro fatto da noi del centrosinistra, è stata messa in crisi dalla legge nazionale. Noi, e soprattutto i Comuni e gli Ato, ci aspettiamo dalla Regione Lombardia una risposta che difenda la possibilità di mantenere l'articolo 6 al comma in cui parla dell'erogazione in house".

 

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