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profughiLeggo sulle colonne del Cittadino le critiche del Segretario cittadino della Lega all’operato dell’Amministrazione per quanto riguarda Via Asiago e l’ospitalità dei richiedenti asilo. Critiche del tutto inopportune in quanto si sottolinea che i Comuni non entrano ad alcun titolo né nell'individuazione dei gestori dei centri di accoglienza né nel loro controllo; entrambe le responsabilità spettano alle Prefetture.

Il meccanismo in vigore non dà infatti alcun titolo ai Comuni nella gestione dell'accoglienza ed è fondato su Bandi pubblici, editi da Prefettura, che individuano i gestori tra soggetti di qualunque personalità giuridica che mettano a disposizione degli alloggi e garantiscano l'erogazione delle prestazioni previste dalle Circolari Ministeriali.

E’ oggettivo rilevare che in Via Asiago ci siano delle forti criticità. Le ragioni erano prevedibili.

La scelta del gestore prevede la convivenza di pochissimi, già residenti nuclei familiari, con 130 profughi: in tal modo, non si garantisce né la qualità dell'accoglienza né la civile convivenza con i residenti.
Ci risulta che l'Amministrazione ha fatto presente sin dal mese di novembre, per iscritto e verbalmente innumerevoli volte, che l'avallo da parte della Prefettura di questa modalità non era accettabile e che sarebbe stata foriera di problematiche difficilmente gestibili che avrebbero alimentato resistenze e proteste, più che legittime.

Un conto, infatti, è accogliere in un hub, destinato unicamente all'accoglienza dei profughi e utilizzato come transito per permanenze di dieci/quindici giorni, altro è concentrare così grandi numeri in spazi da condividere stabilmente con famiglie già residenti.

Nei mesi scorsi l'Assessorato ai Servizi Sociali si è speso, sia per sollecitare la Prefettura ad indirizzarsi verso scelte diverse, sia in innumerevoli incontri e scambi con l'amministratore condominiale e con i condomini, cercando di favorire una mediazione tra il gestore (soggetto commerciale del tutto privato) ed i residenti. Pur non avendone la responsabilità, l’Amministrazione ha cercato di favorire un'intesa e stimolare il miglioramento dell’organizzazione, dell’accoglienza e della coesistenza almeno finché il numero si era limitato alle cinquanta presenze.

Politicamente siamo fortemente convinti che, come più volte sostenuto dalla nostra Amministrazione, anche pubblicamente al Tavolo del Consiglio Territoriale, era necessario tenere fede al modello di ACCOGLIENZA DIFFUSA che nei primi due anni non ha mai creato alcuna criticità e rimostranza in città. Questo è ciò che i precedenti gestori avevano sempre garantito e stanno tuttora garantendo nelle altre ospitalità (altre 270 persone sono già ospitate senza lamentele da parte dei cittadini) ed è la sola formula che può garantire una pacifica convivenza e lo sviluppo di un'accoglienza che diventi anche integrazione.

L'obiettivo fondamentale, infatti, per il poco o molto tempo in cui le persone richiedenti protezione internazionale rimarranno nei nostri territori, è di garantire la coesione sociale, di rispettare il loro diritto (garantito dalla nostra Costituzione) ad essere sostenuti e anche il diritto dei nostri cittadini a non modificare le loro abitudini di vita e soprattutto a continuare a vivere serenamente.

Chiediamo alla Prefettura che consideri, nei Bandi che pubblica, la necessità che i gestori mettano a disposizione posti in modo diffuso e spalmato sul territorio, evitando concentrazioni numeriche rischiose, inaccettabili ed insostenibili soprattutto se in condizioni di convivenza in condomini non dedicati.

Occorre inoltre che si sviluppi un confronto continuo tra i gestori, (che ormai in città sono almeno tre), in modo da rendere omogenea e il più adeguata possibile la qualità dell'accoglienza e l'impegno per l'integrazione senza penalizzare i nostri cittadini.

Dall'inizio dell'Amministrazione Scanagatti, il Comune è membro (mai assente) del Consiglio Territoriale per l'Immigrazione presso la Prefettura, garantendo ad ogni seduta la presenza dell'Assessore e di un funzionario. L'approccio all'arrivo dei richiedenti protezione internazionale è sempre stato improntato all'accoglienza intelligente, cioè guidata, condivisa con i soggetti del territorio (istituzionali e della società civile), sostenibile, rispettosa dei diritti e dei doveri di tutte le parti in campo. Si chiede quindi di dare maggiore ascolto a chi meglio conosce e vive nel territorio alla ricerca di soluzioni efficaci che evitino concentrazioni e sovraffollamenti rischiosi.

Il segretario PD Monza

Alberto Pilotto

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