Amministrazione Condivisa. Punto cardine dell'esecutivo Scanagatti. Lunedì scorso il consiglio comunale ha approvato con 21 voti favorevoli e 2 astenuti il regolamento che sancisce, di fatto, l'applicazione del principio di sussidiarietà orizzontale. Ma in cosa consiste l'amministrazione condivisa? A chiarirlo Egidio Longoni, assessore alla Partecipazione.
«Nel programma di mandato erano previsti una serie di strumenti per avvicinare i cittadini all'amministrazione attiva. Con il regolamento recentemente approvato invitiamo la collettività a contribuire, attraverso un patto di collaborazione, alla riqualificazione di strutture e territori e, parallelamente, a una manutenzione di tipo più ordinario ma sempre in un'ottica di fruizione comunitaria e non commerciale o privata».
«Sono due le tipologie di condivisione. Una collaborazione appunto ordinaria, sulla scia delle pulizie di primavera, per esempio, nella quale il cittadino si prende cura di spazi collettivi, dalle strutture scolastiche alle strutture sportive, parchi giochi, una piazza ma anche lampioni o panchine, e una collaborazione più complessa, che verterà su un catalogo redatto dall'amministrazione, comunque soggetto alle segnalazioni dei cittadini, dove progettare percorsi volti al recupero di aree, sedi o capannoni malmessi o poco utilizzati grazie anche alla possibilità di godere di alcuni sgravi con i quali l'amministrazione cercherà di agevolare questi percorsi che, come detto, hanno il fine di riscattare spazi per la comunità e l'attività pubblica. Il regolamento è stato redatto con il contributo di Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà, e sarà promosso il più possibile all'interno dei quartieri».
Anche a Monza nasce dunque la figura del cittadino attivo, che si cura di preservare beni di cui non è proprietario ma usufruttuario, sia in forma singola che attraverso le varie formazioni sociali, e che ha la possibilità di cooperare con le istituzioni nel definire gli interventi che riguardano i beni comuni.
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