Il P.C.O. è il quadro di riferimento per i processi di pianificazione, organizzazione e controllo. Quello che abbiamo votato è un aggiornamento al PCO deliberato nel 2013. L'aggiornamento al PCO si articola in due parti da paragrafo 1 a 7 è di competenza del CC mentre la parte da par. 8 in poi è di competenza della G.C. che ha già deliberato.
E' stato proposto un documento unico e non due separati per cercare di dare una visione di insieme più comprensibile.
E' stato redatto secondo lo schema delle linee guida e non per articoli al fine di far comprendere meglio le decisioni assunte.
Il documento recepisce le recenti modifiche legislative quali ad esempio il cambiamento dell'ordinamento contabile.
Uno degli aspetti rilevanti rispetto al passato è il passaggio per i dirigenti dalla "dotazione organica" in misura fissa (che era pari a 20) ad una divisione in aree di competenza (che sono le 4 previste a pag. 52) che discende da recente riforma e che diventerà effettiva al momento dell'approvazione di decreti attuativi.
La dotazione di dirigenti (attualmente pari a 12/13 cfr. pag. 8) è definita di volta in volta in occasione dell'aggiornamento della programmazione triennale.
L'indirizzo è quello di superare le specializzazioni e di riservare al dirigente funzioni più marcatamente manageriali.
Vengono quindi aperti nuovi spazi per le "alte professionalità" (cui vengono attribuiti compiti di governare i processi amministrativi così come i quadri nel privato governano i processi produttivi) al fine di colmare il deficit di specializzazione del dirigente
La novità che non è contenuta in questo documento è il superamento della figura del segretario generale (solamente menzionata a pag. 39) in conseguenza della riforma che prevede al suo posto un "dirigente apicale" che non è cumulabile con il Direttore Generale.
Con la riforma si estenderà ai Dirigenti lo stesso sistema che ora si applica ai Segretari Generali.
Quindi ci sarà un albo unico in cui confluiranno i Segretari Generali+i Dirigenti e da quell'elenco si attingerà sia per i dirigenti "normali" sia il dirigente "apicale".
A tutti i dirigenti si estende il sistema ora in vigore per i Segr. Gen. cioè a 90 gg. dalla scadenza del mandato del sindaco tutti i dirigenti scadranno e possono essere riconfermati o collocati in regime di disponibilità (tradotto tipo cassa integrazione cioè l'Ente eroga una parte dello stipendio) per un periodo (2 anni) e se trovano un altro posto bene, altrimenti il rapporto di lavoro con l'Ente termina definitivamente (in pratica però si registrano pochi casi di licenziamento).
La riforma prevede 70% dei dirigenti con contratto a tempo indeterminato e 30%determinato.
Nel PCO vengono definiti più nettamente, anche con elencazioni specifiche, i confini tra compiti e responsabilità degli organi politici e responsabilità dei dirigenti.
Un ulteriore elemento positivo è costituito dall'implementazione di controlli mirati nei settori più sensibili della macchina comunale, ad esempio vengono previsti controlli di regolarità sul 5% delle pratiche edilizie rilasciate (paragrafo 2.5)
Il documento non contiene solamente "atti dovuti" ma esprime un chiaro indirizzo politico quale quello di muoversi nell'ottica di superare la precedente logica di organizzazione per "funzioni" che spesso ha prodotto separazioni ed incomunicabilità fra i differenti settori per rispondere sempre più efficacemente alle istanze dei cittadini.
Report