Giovedì 29 ottobre nella sala Bruno Trentin della Camera del Lavoro è stato presentato il libro “Terre di guerra e viaggi di pace: con lo zaino in spalla nei paesi insanguinati della Slavia del Sud” dal suo autore Giacomo Scotti, classe 1928.
Scotti, storico, scrittore bilingue (italiano e croato) e giornalista, nato a Saviano ma vissuto a Fiume, è un profondo conoscitore della guerra del 1991-95 nella ex Iugoslavia e del travagliato dopoguerra, di cui segue puntualmente le controverse vicende; ha anche partecipato a missioni umanitarie e di pace.
Ci ha parlato soprattutto della sua terra, la Croazia, del suo leader Milosevic e delle sue efferatezze, del governo attuale che sta virando a destra e riabilita gli ustascia. Il rimpianto di Tito da parte della popolazione è in crescita.
E’ intervenuto anche Umberto De Pace, che ha scritto una recensione del libro su Arengario raccontando in particolare della sua impressione quando alcuni anni fa, appunto in Croazia, aveva incontrato un energumeno con una vistosa svastica sul braccio.
Nel dibattito si è parlato del Giorno del ricordo e della sua strumentalizzazione per cui si tace sui misfatti dell’Italia fascista che aggredì la Iugoslavia, occupò la Slovenia annettendosi la provincia di Lubiana, distrusse villaggi massacrando gli uomini e mandando in campi di concentramento, Arbe in particolare, donne e bambini.
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