E’ stata in questi giorni resa pubblica un’importantissima sentenza della Suprema Corte di Cassazione – la n. 16592/2015, pubblicata il del 7 agosto 2015 – con la quale il Giudice di legittimità ha definitivamente chiarito che, fatta eccezione per il personale dipendente di istituzioni pubbliche che devono garantire servizi essenziali, nessuno può essere obbligato a lavorare nei giorni festivi.
Il caso dal quale ha avuto origine la vicenda giudiziaria giunta fino in Cassazione ha riguardato la controversia insorta, più dieci anni fa, tra la Loro Piana di Romagnano Sesia e una commessa che non si era presentata al lavoro il giorno dell’Epifania e che, per questo motivo, era stata multata.
La multa era già stata giudicata illegittima tanto dal Tribunale di Vercelli in primo grado che dalla Corte d’Appello di Torino in secondo grado. Ora il giudicato dei giudici della Cassazione ha posto definitivamente fine, a favore della lavoratrice, alla vicenda giudiziaria tra le parti.
Ma, al di là dell'esito giudiziario della singola controversia, colpisce, nelle motivazioni addotte dalla Cassazione, il principio sancito secondo il quale il riposo del lavoratore – sia esso domenicale che riguardante altre festività – non ha solo, come tipicamente si sottolinea, la funzione di ristoro dalla fatica ma altresì quella di assicurare che il lavoratore possa godere di quello che i giudici qualificano come “tempo libero qualificato”.
Un primo giuridico riconoscimento al diritto alla "qualità della vita" ?
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