A fine giugno si è svolto a Milano un interessante incontro organizzato dal Gruppo dei Socialisti e Democratici Europei dal titolo: “la Cultura è sviluppo: dai fondi europei ai fondi regionali”. Promotrici della iniziativa : Silvia Costa Presidente della Commissione Cultura al Parlamento Europeoe Patrizia Toia Capodelegazione PD al Parlamento Europeo.
Innanzi tutto la parola chiave principale è stata quella dell’evidenziare “che la cultura è anche sviluppo economico per lo stato ma anche per la singola città”.
Questo perché sono disponibili fondi europei, nazionali, regionali ai quali si può accedere con maggiori probabilità se si costruiscono alleanze e reti fra i soggetti, se l'obbiettivo è la valorizzazione del patrimonio artistico e culturale della città, se vi sono sportelli che aiutino a superare le difficoltà burocratiche e di capitale. In questo senso importante l’attività della Fondazione Cariplo.
Molto interessante l'intervento dell'Assessore alla Cultura del Comune di Milano Filippo del Corno che ha riassunto le sue attività svolte nell'ambito del programma del sindaco Pisapia.
Alcuni esempi:
- Una buona politica per la cultura deve ribaltare l'idea che i cittadini possano essere solo un pubblico passivo dell'offerta culturale, nella stessa chiave in cui opera l'industria culturale di massa. Rimettere Milano (Monza) al passo con le altre metropoli (città) d'Europa esige soprattutto nuove forme di gestione e di distribuzione delle risorse pubbliche che consentano il pieno dispiegamento dell’energia creativa che ribolle nella nostra città.
- Realizzare uno sportello pubblico per tutti gli operatori di cultura per facilitare e coordinare l'accesso a tutte le forme di finanziamento pubblico e privato; creare in collaborazione con gli istituti bancari della città un fondo di garanzia per l'accesso al credito di istituzioni e associazioni culturali; aiutare e sostenere teatri e centri di cultura nei processi di messa a norma e di soluzione di problemi logistici irrisolti;
Faccio al proposito un esempio cittadino: il teatro della parrocchia di San Carlo è fermo da anni perchè non ci sono i soldi per metterlo a norma.
- Facilitare e incentivare l'accessibilità alle iniziative culturali, promuovere il patrimonio artistico e la produzione culturale cittadina attraverso i tanti canali promozionali di proprietà comunale presenti sul territorio, con particolare attenzione alla rete dei trasporti; coinvolgere tutte le istituzioni cittadine in una politica dei prezzi di ingresso adeguata a includere anche le fasce sociali più disagiate; ampliare e diversificare gli orari di accesso a mostre, musei, biblioteche per consentire a fasce di utenze diversificate di poter usufruire di servizi e attività.
- Economia della cultura: un nuovo modello per Milano (Monza) La cultura deve diventare una nuova occasione per Milano (Monza) nella promozione e realizzazione di eventi culturali e come sistema per utilizzare risorse private, in sinergia con centri di ricerca e istituzioni culturali pubbliche e private per formare nuove professionalità nella gestione dei beni culturali.
- Un’attenzione particolare dovrà essere riservata a quelle piccole imprese private e associazioni non profit che stanno portando avanti una nuova progettualità in ambito culturale e che attraverso il ricorso a contributi, finanziamenti, bandi, ecc. riescono a “produrre” cultura in modo più innovativo, più fruibile dal vasto pubblico, più divulgativo a più fruibile dal vasto pubblico, più divulgativo attraverso digitalizzazione, informatica, risorse virtuali, web. A queste associazioni sarà rivolto il microcredito e un aiuto gestionale attraverso consulenze gratuite.
L'Assessore della Cultura milanese ha detto di aver lavorato molto sul seguente punto:
Rifugi anti-noia e presidi di legalità : È necessario potenziare il ruolo e i mezzi in dotazione alle biblioteche civiche, facendone veri e propri centri di vita culturale nei quartieri, anche attraverso un'estensione dell'apertura serale e nei week-end per dare vita a dei veri e propri rifugi anti-noia, spazi culturali e di aggregazione destinati ai bambini e ai ragazzi (ma non solo a loro).
Possiamo in conclusione affermare che i fondi europei e regionali (pur se limitati) ci sono ma vannoutilizzati operando in rete tra pubblico e privato e che soprattutto le politiche culturali anche a Monza, debbano favorire il protagonismo progettuale delle tante realtà esistenti nel territorio che operano nel settore.
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