Domani, venerdì 18 dicembre, il Ministero del Lavoro ha convocato una riunione con le Parti datoriali e sindacali, per l'esame della situazione della società Yamaha Motor Italia di Gerno di Lesmo" Da azienda e istituzioni servono risposte responsabili: subito incentivi per il mantenimento a Lesmo delle produzioni. Il Governo promuova la mediazione".
"La situazione alla Yamaha di Lesmo, angosciante e drammatica per decine di operai che vedono sempre più concreto il rischio di perdere il posto di lavoro in cambio di una buonuscita, richiede risposte responsabili da parte dell'azienda, che non se ne può lavare le mani, e soprattutto delle istituzioni, Provincia di Monza in testa, che con l'azienda devono concertare incentivi per il mantenimento delle produzioni in Brianza. Vista la rigidità di Yamaha è importante che a questo punto il ministero del Lavoro promuova con decisione la ricerca di una mediazione".
Lo sostengono gli esponenti del PD brianzolo Enrico Brambilla, Segretario Provinciale, Gigi Ponti, capogruppo in Provincia, il consigliere regionale Giuseppe Civati, e i consiglieri provinciali di Monza Vittorio Arrigoni e Vittorio Pozzati, gli ultimi due presenti stamattina davanti ai cancelli della fabbrica a Lesmo (MB).
"La situazione che ha portato alcuni operai a salire sul tetto - continuano gli esponenti del PD - e ad annunciare una lunga permanenza in attesa che la situazione si risolva positivamente con il mantenimento del posto di lavoro, e quella dell'occupazione in Brianza, con decine di migliaia di lavoratori in cassa integrazione che vedranno scadere gli ammortizzatori sociali a inizio 2010 senza garanzie sul reintegro, merita risposte immediate e concrete da Provincia di Monza, Regione e Governo".
"In particolare la Provincia - concludono - che sta discutendo e che nei prossimi giorni approverà il bilancio, deve istituire un fondo anticrisi per sostenere il rilancio delle aziende, i lavoratori in cassa integrazione e quelli che purtroppo andranno in mobilità, anticamera del licenziamento mettendo in grave e drammatica crisi migliaia di famiglie".
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