Seguici su: Facebook  Instagram  YouTube

Nuovo attacco leghista contro la Chiesa. Questa volta è Tettamanzi, arcivescovo di Milano, l'oggetto del populismo vuoto e scorretto da parte dei “paladini” del Nord. “I credenti del PDL non hanno nulla da dire?”

immagine documento

“Quando entri in un Tesoro, fa attenzione a non uscirne finché non hai compreso ciò che contiene”. Questa frase scritta in arabo e attribuita a Maometto è alla base della polemica, sterile, surreale e pericolosa che la Lega ha intrapreso contro il cardinale Tettamanzi, arcivescovo di Milano. Una targa in marmo a testimonianza di millenni di storia che ha provocato l'ira de “La Padania”, quotidiano leghista, al punto di dubitare sul titolo di Tettamanzi: “cardinale o imam?”.

Chi abbia avuto la brillante pensata non è dato da sapersi. Il direttore? I vertici del partito. Ognuno rimbalza la patata bollente. Tutti tranne Calderoli che si traveste da Giordano Bruno e, provocatoriamente, chiede a Tettamanzi di assolverlo e di salvarlo dal rogo preparato per lui a Campo de' Fiori. Ma non basta. La Lega rivendica il ruolo di paladino contro gli stranieri e gli infedeli a favore di una Milano, libera e cristiana. Insomma il ruolo della Chiesa e del cardinale Tettamanzi è fin troppo politicizzato, non difende il Crocefisso ed è paragonato ad un prete mafioso. Addirittura è pronto un dossier “Tettamanzi story” che ripercorre tutte le uscite pubbliche del arcivescovo di Milano a sostegno dei fratelli mussulmani e pro-voto agli immigrati.
Del resto, rincara la dose l'eurodeputato Matteo Salvini, quello dei cori da stadio anti-napoletani e quello che propose carrozze della Metro meneghina destinate ai soli italiani, “sul tema, da Bossi in giù, la Lega parla una sola lingua. Ma andrò da Tettamanzi per portargli il panettone”.

La Chiesa, in risposta, non ha alzato i toni ma preteso rispetto. Il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Tarcisio Bertone ha definito Tettamanzi un “gran pastore che da la vita per il suo popolo” e ricordato che “come ha detto il Papa nell'ultimo Angelus, ricchi e poveri, sviluppati e in via di sviluppo, siamo tutti sulla stessa barca e dobbiamo salvarci insieme”.
Intervenendo dalla Biblioteca Ambrosiana per la celebrazione dei 400 anni dell'istituto voluto da Federico Borromeo, anche il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano ha preteso rispetto per la Chiesa: “la religione è un fatto pubblico e l'impegno della Chiesa nella vita sociale è essenziale anche dal punto di vista della società civile”.

“E' davvero inaccettabile l'attacco della Lega al cardinale di Milano Tettamanzi, interprete autorevole della chiesa conciliare che nella comunità cattolica ambrosiana ha avuto alcuni dei suoi più attenti e appassionati anticipatori”. Così Rosi Bindi, presidente dell’Assemblea nazionale del
Pd.

“Una chiesa – ha continuato Rosi Bindi - immersa nella realtà del proprio territorio e del proprio tempo, fedele al vangelo e perciò vicina ai più deboli, a chi soffre a chi e' ignorato o perseguitato dai potenti di turno e che dà fastidio proprio perché testimonia la propria vocazione alla solidarietà, alla giustizia e alla legalità i valori fondamentali di una cittadinanza responsabile”.

“Penoso, poi, in tentativo di Calderoli di dividere la chiesa italiana in buoni e cattivi, attribuendo un impossibile assonanza tra le posizioni xenofobe e razziste della Lega in materia di immigrazione e i vertici della Cei. Una mistificazione, usata come arma di una propaganda irresponsabile e profana che strumentalizza il cristianesimo e la religione. La chiesa è una e parla sempre la stessa lingua, sia a Roma che a Milano, con la ‘Caritas in Veritate’ di Papa Ratzinger e con le omelie dell'arcivescovo di Milano e che non ha bisogno di paladini e difensori che imbracciano le parole come le spade dei crociati”.

Dello stesso parere anche la senatrice Mariapia Garavaglia che ha dichiarato “sapevamo già che l’arcivescovo di Milano non avrebbe gradito troppa solidarietà perché si sa difendere da solo e perché nella sua missione episcopale ha dovuto affrontare ben altro che il vociare confuso di gente in bilico fra i riti celtici e il richiamo ai simboli cristiani non come elementi di fede ma come feticci identitari. Il punto è che, al di là del sostegno più convinto e della vicinanza al cardinale Tettamanzi, occorre mettere una volta per tutte un po’ di chiarezza su quanto la Lega sostiene. Per alcuni, come i molti della Pdl che mirano solo a spegnere l’incendio, quelle di Calderoli sono solo parole in libertà. Queste persone si dimenticano che si tratta di un ministro della Repubblica e non ricordano quello che il Carroccio ha fatto in questa legislatura, a cominciare dall’emendamento sull’obbligo di denuncia dei clandestini da parte dei medici. Bene ha fatto dunque il presidente Napolitano a porre uno stop a queste dichiarazioni che non infangano solo l’attività encomiabile della diocesi di Milano ma l’intero Paese”.

Per Pierluigi Castagnetti “L'aggressione al Card. Tettamanzi da parte del Sen. Calderoli non è solo un problema politico o, come si dice, di civiltà dei rapporti. Calderoli è Ministro del Governo e, dunque, è problema del governo". "Il Presidente del Consiglio non ha nulla da dire? E i parlamentari cattolici del PDL, silenziosi quando 'Il Giornale' ha aggredito il direttore di 'Avvenire', continuano a non aver nulla da dire dopo le parole di questo Ministro del loro Governo? Ci vuole ancora altro per capire qual e' il rapporto vero della destra con la Chiesa e i suoi uomini più rappresentativi? O per capire qual è nella fattispecie la ragione assolutamente strumentale e oggettivamente pagana che sta alla base di certe sue battaglie in difesa dei segni e dei valori di quella che essa considera la civiltà cristiana?". "Non si può continuare a fingere – ha proseguito l'esponente del Pd - che si tratti di casi isolati o di folklore comunicativo di fronte a una campagna sistematica e condotta su piu' piani e con diversi mezzi per svuotare il cristianesimo della sua essenza e farne una mera "religio", cioè una tradizione di fatto solo culturale e possibilmente politica. Ripeto: i credenti del PDL non hanno nulla da dire?".

Per Vannino Chiti “gli attacchi del ministro Calderoli e del giornale la Padania al cardinale Tettamanzi sono inaccettabili. Ancora una volta da parte di componenti della maggioranza si affronta senza rispetto e con superficialità l'opera di chi si spende per favorire l'integrazione e la tolleranza, l'unica via per garantire la pacifica convivenza”.
"Questo tipo di attacchi – ha proseguito Chiti – rivela come sia puramente strumentale la difesa di simboli della tradizione cristiana, come il crocifisso e il presepe, da parte della Lega nord, che invece calpesta il senso più profondo del messaggio cristiano: l'universalità, il rispetto, l'accoglienza e la responsabilità delle persone. Al cardinale Tettamanzi rivolgo la mia personale solidarietà per l'attacco subito”.

A.Dra

1800 Caratteri rimanenti