Una finanziaria “light”o di sole promesse? A farne le spese saranno gli italiani e soprattutto i giovani precari e le piccole e medie imprese sempre più in difficoltà per l'inerzia del governo nell'affrontare la crisi economica. Per Pier Luigi Bersani, “due milioni di disoccupati sono un balzo indietro di sei anni: i dati Istat sull’occupazione confermano in maniera evidente quello che gli italiani sanno bene per esperienza, che la crisi picchia duro e colpisce i lavoratori, i giovani precari, le imprese specie quelle piccole. In prospettiva il dato è ancora più allarmante se si considera il numero senza precedenti dei lavoratori in cassa integrazione.
“Speriamo – ha continuato il segretario del Pd - che il governo la smetta di dire che le cose vanno bene e prenda atto dei problemi. Noi, già con la mobilitazione dell’11 e del 12 dicembre, che ha al suo centro il tema del lavoro, porteremo in piazza le proteste e le preoccupazioni dei cittadini insieme a proposte concrete per difendere il lavoro e dare una spinta reale all’uscita dalla crisi”.
“Negli annunciati emendamenti del governo alla finanziaria che riguardano il lavoro, troviamo il solito pannicello caldo sparato con molta enfasi per conquistare qualche titolo di giornale” nota amaramente il capogruppo del Pd in commissione Lavoro Cesare Damiano.
“L’una tantum più ‘ricca’ per i lavoratori a progetto – ha aggiunto Damiano - che può avere un tetto massimo di 4 mila euro l’anno, non è niente altro che un modesto ritocco all’indennità precedente portata dal 20 al 30 per cento della retribuzione. Se si dividono 4 mila euro per 12 mesi, arriviamo ben 333,33 euro mensili. Una cifra sicuramente sufficiente per sopravvivere nella crisi, secondo i calcoli dei soloni governo”.
“Occorre, inoltre, sottolineare – ha concluso l’esponente del Pd -che si tratta naturalmente della cifra massima raggiungibile e che per acquisire questo diritto bisogna di superare una vera e propria corsa ad ostacoli che quest’anno ha consentito a meno di 2 mila persone in tutta Italia di usufruire di questa normativa”.
Anche Giuseppe Fioroni, coordinatore del Forum Welfare, boccia il governo: “E’ sconcertante che di fronte ai dati Istat che sbattono in faccia al Paese un record di disoccupazione dell’8%, il peggior dato dal 2004, il governo non sappia fare altro se non dire che c’è chi sta peggio. Due milioni di disoccupati, con un tasso di disoccupazione giovanile al 26,9%, e una crescita del 4,5% rispetto ad ottobre dello scorso anno, sono cifre che
dovrebbero far accapponare la pelle e spingere il governo ad occuparsi di quella che è la vera emergenza nazionale. Questa è la priorità, non altre, su cui cercano colpevolmente di spostare l’attenzione governo e maggioranza”.
Per Francesco Boccia “la finanziaria approvata dal Senato non c’è più. Il primo dato che si registra sulla base delle nuove proposte del governo è che per 2 mesi i senatori sono stati presi in giro. Da oggi c’è una nuova finanziaria che non si può liquidare in 48 ore”.
“Se governo e maggioranza vogliono dimostrare disponibilità al confronto nell’interesse vero degli italiani – ha aggiunto - ci devono dare la possibilità di ascoltare i ministri interessati alle nuove misure venute fuori all’improvviso nelle ultime 24 ore e fare in modo, quindi, che dalla Camera possa arrivare un contributo a migliorare le norme”.
Dello stesso avviso anche Pierpaolo Baretta, capogruppo del Pd in commissione Bilancio, “il rinvio della commissione Bilancio è un brutto segnale. E’ evidente, anche dalle indiscrezioni giornalistiche di questi giorni, che il governo sta cambiando la Finanziaria, rendendo superato tutto il lavoro fatto fino ad ora, E’ necessario a questo punto ripartire da zero, conoscere l’intera manovra e avere il tempo necessario per presentare nuovi emendamenti”.
“I ministri competenti – ha concluso - devono venire in commissione e spiegare la nuova finanziaria”.
A.Dra
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