Sabato 28 giugno la città di Monza ha vissuto la tanto attesa inaugurazione dei Musei Civici: un flusso continuo e massiccio di visitatori tra le 17 e le 22, orario nel quale il Museo è rimasto aperto gratuitamente al pubblico. Il discorso del Sindaco Roberto Scanagatti offre molti spunti per un analisi della situazione della cultura nel nostro Paese.
"Con la cultura si può mangiare? Sicuramente con la cultura ci si può arricchire.
L'apertura dei Musei è un passo di un progetto più ampio che vede in Expo 2015 una tappa importante, ma non il traguardo.
E' una sfida che Monza non può vincere da sola, perchè sono le reti quelle che oggi possono vincere e la Brianza tutta può mettere in campo realtà straordinarie": queste le parole del Sindaco che ricorda anche che la Villa Reale e il ciclo di affreschi del Duomo saranno "riconsegnati" alla cittadinanza a settembre.
La necessità di gestire il patrimonio culturale in modo integrato dal punto di vista territoriale emerge dal rapporto 2014 "Io sono cultura", elaborato da Unioncamere e dalla Fondazione Symbola e presentato pochi giorni fa a Roma.
Anche nel 2013 nel panorama internazionale è risultata vincente la formula dei "circuiti", itinerari che collegano beni di uno stesso genere ed attirano grande interesse proprio per la connessione creata, nonostante il valore non sempre eccelso dei singoli siti: ne sono esempi i castelli di Ludwig in Baviera e quelli della Loira in Francia.
Per elaborare un'attenta strategia di offerta occorre partire da un'accurata analisi della domanda: lo studio di Unioncamere evidenzia come il turista culturale non si accontenta di un museo ricco e ben allestito, ma vuole anche avere la possibilità di degustare prodotti tipici, assistere a spettacoli, acquistare artigianato locale, praticare sport o rilassarsi in centri benessere...tutto questo in un'unica vacanza, a volte anche di pochi giorni.
Dal report emerge anche che il turista-tipo ama raccontare la sua esperienza sui social network ed è proprio il web il canale privilegiato per esaminare le varie proposte del mercato e decidere la destinazione, anche se i nostri connazionali attribuiscono maggior valore alle opinioni di amici e parenti e alle esperienze passate.
Diventano fondamentali la comunicazione pubblicitaria attraverso spot accattivanti, loghi o slogan d'impatto (la M e il motto "ARRIVIAMO" per i Musei Civici) e la multimedialità, da fruire anche "in loco", con tavoli interattivi - il nostro Museo monzese ne è provvisto - e con lo sviluppo di applicazioni per smartphone e di realtà aumentata, come QR code.
I restauri e gli allestimenti innovativi costano ed è quindi irrinunciabile la sponsorizzazione privata che l'anno scorso nel settore cultura ha registrato una crescita del 6,3% a livello nazionale.
Un esempio eccellente è il progetto integrato per il sito archeologico di Ercolano, che dal 2001 vede impegnata la Fondazione di HP, con un investimento di oltre 20 milioni di euro.
Nei Musei Civici Monzesi è stata la campagna PartecipArte a permettere a privati cittadini e ad aziende di "adottare"opere specifiche, delle quali finanziare il restauro.
Altre preziose risorse potrebbero arrivare dall'utilizzo dei Fondi Strutturali Europei, attribuendo alla valorizzazione della cultura e dell'arte uno spazio maggiore tra gli obiettivi di politica nazionale nell'Accordo di Partenariato da presentare a Bruxelles.
Nel 2013 in Italia il settore cultura ha creato il 15,3% del valore aggiunto e l'export collegato è cresciuto del 35%: numeri che non possono lasciare indifferenti in un periodo di crisi tanto acuta.
Ma altri numeri ci devono far riflettere: nel 2013 il Louvre da solo ha incassato in totale circa 100 milioni di euro, tutti i musei italiani insieme non hanno raggiunto i 90 milioni.
E i Bronzi di Riace continuano a soffrire la solitudine nel Museo della Magna Grecia di Reggio Calabria: una struttura di quattro piani, con un restauro durato cinque anni e costato 33 milioni di euro.
Anche questo è il Bel Paese!
Report