Con una lettera inviata ai sindaci, Matteo Renzi chiede di individuare un edificio scolastico in ciascun comune d'Italia da ristrutturare. Oltre all'indicazione della scuola, il governo ha richiesto il valore dell'intervento, le modalità di finanziamento previste e le tempistice di realizzazione.
Come spiegato nella lettera, non è intenzione del governo finanziare direttamente gli interventi (non sarebbe infatti possibile), ma velocizzare le procedure di reperimento delle risorse necessarie, incluso l'eventuale rilassamento del patto di stabilità interno, per permettere alle amministrazioni locali di avviare al più presto i lavori di ristrutturazione.
Potrebbe sembrare un'iniziativa propagandistica, ma a pensarci bene così non è. Compito del governo è esercitare il potere esecutivo e il governo Renzi si muove appunto nell'ambito previsto dalla nostra Costituzione: modificare i regolamenti al fine di permettere ai comuni italiani di intervenire su almeno un edificio scolastico fatiscenti nel più breve tempo possibile.
Ovviamente l'azione del governo non sarà limitata a questo: come ha spiegato lo stesso Renzi, l'obiettivo finale del percorso appena iniziato è restituire dignità a tutti coloro che operano nella scuola. L'edilizia scolastica è solo il primo passo.
A pensarci bene, se bisogna ricostruire questo paese dopo vent'anni di "ghe pensi mi", il punto di partenza non può che essere la scuola, il lavoro e la legge elettorale.
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