Hanno commentato in molti gli interventi dei nomi famosi del Pd all’Assemblea Nazionale di Milano domenica 15 dicembre. A me piace parlare di Fabio Maggioni del Pd di Monza: intervento di 23 secondi, che però ha lasciato il segno…
Chiede il nostro Fabio a Renzi: che in anticipo, prima dell’evento e degli eventi futuri, sia disponibile l’ordine del giorno e i documenti relativi. Sacrosanto. E chiede il rendiconto economico delle elezioni primarie. Giusto.
Nell’esordio Maggioni dice: “Io non sono nessuno”.
Eh no, Fabio! Qui non sono d’accordo!
Per due motivi: uno formale, da ridere, linguistico: io non sono nessuno significa, in latino, io sono qualcuno e, in italiano corretto, la stessa cosa, perché due negazioni sono in realtà un’affermazione. E l’altro sostanziale: tu sei qualcuno! E come se lo sei!
Lo sei per l’impegno dedicato in tutti questi anni al Pd; per le ore sottratte al sonno e alla famiglia; per la passione che ci metti nel servire il Pd. Lo sei perché sei uno dei cittadini italiani che ha fiducia nei partiti e nel Pd in particolare; sei uno che spera si possa finalmente avverare un sogno di benessere per l’Italia e raggiungerlo; uno che ha mal digerito i 101 traditori, diamogli il loro nome; uno che lavora sodo, col sorriso sulle labbra, anche quando le cose politiche andavano non bene; uno che crede si possano finalmente attuare le riforme; snellire le procedure senza stravolgere la Costituzione; ringiovanire il Pd senza buttar via, con l’acqua sporca, anche il bambino dentro. Sei uno di noi tanti e saremo di più!
Veramente quelli che si vogliono buttar via non sono proprio bambini, ma - diciamolo in chiaro - non sono neanche tutti sporchi! Guai a generalizzare, la superficialità non è il costume del centro sinistra, lasciamo ad altri questi giochini, di dire che se uno è da vent’anni nefando, allora anche nell’altro campo son tutti nefandi. Populismo becero.
A proposito di anni, è impressionante il numero dei giovani tra i delegati Pd e tra questi il numero delle ragazze, ad occhio la metà almeno! Bello. Dalle prime fila osservavo i grandi nomi storici del Pd , ho conversato con loro, bevuto il caffè con il ministro Cécile Kyenge e riflettevo: avanti con il nuovo è bello.
Dopo, chiacchierando con un delegato giovanissimo in pausa caffè, veneto che studia ingegneria matematica a Milano, un po’ timido e spaesato, è venuto fuori una sua domanda: perché il rinnovamento nel Pd è cosi lento?
Mi è venuta in mente una risposta data da un alto ecclesiastico a chi gli chiedeva perché la Chiesa è (era) lenta ad innovare le modernità: rispose che non si devono perdere, lasciare indietro, coloro che - tradizionalisti - tengono un passo lento, anche perchè sono in molti e quindi bisogna tenerne conto. Mi ha risposto - il giovane timido - che sono quelli indietro a dover affrettare il passo…
Per la cronaca:
Renzi ha promesso, davanti a più di mille persone presenti e a più milioni di ascoltatori radio-tv, che si atterrà alle sue richieste, di Fabio Maggioni, e che presto pubblicherà i rendiconti. Quindi Maggioni conta ed è qualcuno!
Pippo Civati è nella Direzione centrale del Pd.
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