In Piazza dell’Arengario, all’inizio della “veglia della corresponsabilità” promossa Giovedì 11 daLibera con Cgil Cisl e Uil, c’erano tanti lumini.sotto il colonnato. Una signora li contava con il dito: 319. Che diventeranno di più, che già stasera sono diventati di più, perché un altro barcone si è rovesciato vicino a Malta, almeno cinquanta morti. Ancora.
Hanno aderito alla veglia i Comuni di Seveso, Barlassina, Lissone, Cesano Maderno, Desio e Monza; per la Cgil Cisl e Uil - Rita Pavan della Cisl ha parlato a nome di tutti e tre i sindacati , che indicano cosa fare:
In primis costruire un efficace sistema di accoglienza, con l’Europa che si renda “corresponsabile”; istituire corridoi umanitari per riconoscere a chi fugge dalle guerre lo stato di PROFUGO, il diritto di asilo, la protezione internazionale; sostituire la legge Bossi-Fini con una legge organica di asilo; collaborare con i Paesi di origine e transito dei migranti e dei profughi per colpire duramente i trafficanti.
Valerio D'Ippolito per Libera Monza ha letto la lettera del 4.10.13 (vedi sito Libera) di Don Luigi Ciotti dove è scritto che “tutti noi siamo responsabili”; che le attuali leggi rendono insensibili e ciechi, che parlano di “flussi” invece che di persone; che sfruttamento, violenza, traffici e tragedie relative sono favoriti da queste norme disumane.
Commoventi sono stati gli interventi dei quattro ragazzi della Costa d’Avorio, del Mali, della Nigeria e della Tanzania, che, emozionati, hanno raccontato il perché della loro fuga da guerre, stenti, privazioni. E hanno ringraziato l’Italia.
Il Sindaco di Monza Roberto Scanagatti ha testimoniato la vicinanza per quello che è accaduto e sta accadendo; ritiene che questa situazione è insopportabile; che pesa; che occorre combatterla mediante una soluzione politica.
E si pone la domanda: quante tragedie devono ancora accadere, prima che si ponga fine a questa situazione? E ancora: quanto è bieco chi specula su questa situazione?
« La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell'uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l'adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale. »
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