Da giovedì 13 a domenica 16 Giugno, si è svolta a Desio, presso il Bosco Mariani, l'iniziativa "I giorni della civetta" organizzata da un insieme di associazioni brianzole che si occupano di ambiente, territorio, legalità e salute.
Il bosco è una gradita sorpresa: vicino ai capannoni industriali a nord di Desio, accoglie i visitatori con il freso e l’ombra e con numerosi stand, da quelli culinari a quello dell’uso e del riuso e da laboratori per adulti e bambini. Per inciso, ma sempre purtroppo nel tema, il bosco è a rischio perché la Pedemontana prevede qui la costruzione di un enorme svincolo…
Tra tanti dibattiti, ne segnalo uno molto interessante domenica pomeriggio: si parlava di discarichi ed inceneritori e della proposta di legger Rifiuti Zero, con Enzo Favoino, Gianmarco Corbetta, Gianpietro Maccabiani e Corrado Fossati.
Enzo Favoino è un ricercatore, attualmente impiegato presso la Scuola Agraria del Parco di Monza, un Centro di Ricerca e Sviluppo nel settore della gestione dei rifiuti ben noto a livello internazionale ed è anche coordinatore di un comitato scientifico europeo che fa capo al movimento Zero Waste. Ha raccontato le sue esperienze su questi temi, ormai da molti anni e la conoscenza personale di Paul Connett (lo scienziato statunitense che ha lanciato la strategia internazionale Zero Waste) durante le sue numerose visite in Italia e di Rossano Ercolini, l’insegnante di Capannori che recentemente è stato insignito del Goldman Prize, considerato il Nobel per l’ambiente.
Secondo Favoino, la Lombardia era partita molto bene parecchi anni fa, ma ora si trova al quinto posto tra le regioni “riciclone”, dopo veneto, Friuli, Trentino, Piemonte e Sardegna. La media della nostra Regione era del 50% nel 2011, quando una legge regionale prevedeva per quell’anno il raggiungimento del 60%. In realtà, il problema è l’esistenza di un numero esagerato di inceneritori, mostri che hanno bisogno di grandi quantità di rifiuti.
Ora c’è bisogno di riprendere con forza questo tema, importante per la salute dei cittadini e anche per l’economia. La proposta di legge aggiunge alle 3 r (riduzione, riuso, riciclo) la r di riprogettazione: è necessaria una nuova responsabilità nella progettazione industriale, per poter raggiungere nuovi obiettivi, studiare nuovi materiali, nuovi processi produttivi, aumentare l’indipendenza dell’industria dal mercato internazionale delle materie prime.
Per spingere la riduzione alla fonte, prima ancora della differenziata, si va verso un nuovo indice: la produzione annua pro-capite di rifiuti indifferenziati: la Fiandra, una regione del Belgio orgogliosa della sua battaglia, è già a 150Kg/pro-capite/anno, la Brianza è ancora a 450 Kg, l’Europa a 550 Kg. Tanti Comuni, soprattutto nel Triveneto, ma non solo, hanno seguito l’esempio di Capannori e sono già a 100Kg. Anche in Brianza cresce la sensibilità e Lissone sta per sperimentare la “tariffazione puntuale”, per far pagare i cittadini in proporzione ai rifiuti prodotti.
Interessanti informazioni anche da Corbetta e Maccabiani, consiglieri regionali del M5S, entrambi membri della Commissione Ambiente: in Regione sembra ci sia una certa apertura sull’argomento, anche da parte dell’Assessore all’Ambiente Claudia Terzi. Con l’eccezione dei Consiglieri PDL, parlare di politiche attive in questa direzione e di riduzione degli inceneritori attivi non sembra più un tabù. Impegniamoci a tutti i livelli!
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