In piazza Carrobiolo, durante lo svolgimento del consueto mercatino, è stata offerta alla cittadinanza una festa per ricordare la tenacia del nostro Circolo Legambiente e dell’Associazione Produttori Biologici che, per così tanto tempo, hanno permesso alla città di Monza di conoscere questo nuovo modo di rapportarsi alla natura e all’ambiente.
Uno stile di vita che, se preservato nel migliore dei modi, potrà permettere a tutti noi, e alle generazioni future, di vivere su questa Terra in un modo migliore e senza sfruttarne le risorse perché non sono inesauribili.
Nel 1992 abbiamo creduto all’idea di un’agricoltura diversa perché rispettosa dell’ambiente e dell’uomo, che seguisse i ritmi naturali, non impoverisse la terra e favorisse il rispetto di tutti gli esseri viventi che da lei dipendono.
L’agricoltura biologica aveva queste caratteristiche, ma non era così diffusa e capillare da consentirne facilmente il consumo dei suoi prodotti. Il suo approvvigionamento era saltuario perché richiedeva impiego di tempo e di pazienza che a volte scoraggiavano i potenziali utilizzatori. Così abbiamo voluto dare il nostro contributo per far sì che il consumo di prodotti derivanti dall’agricoltura biologica fosse di facile accesso e facile reperibilità
Nel 1993, dopo vari contatti con l’allora Amministrazione della città di Monza, siamo riusciti sfondare il muro dell’indifferenza e dello scetticismo ed a ottenere il permesso per organizzare, nella nostra città, un mercatino del prodotto biologico. Abbiamo trovato una ventina di piccoli produttori locali e, nel febbraio dello stesso anno, è iniziato questo lungo cammino con il primo mercatino dei prodotti biologici ospitato sotto l’Arengario.
Quest’anno ricorre il ventennale dell’avvio di questa bellissima ed ininterrotta esperienza (1993 – 2013).
Nel frattempo il “biologico” è entrato di diritto nei nostri territori, tanto da far diventare il nostro Paese, uno tra i maggiori produttori del biologico nel mondo. Non dimentichiamo che l’agricoltura biologica ha permesso a molti piccoli produttori di continuare la loro attività, conservando nel contempo pezzi di territorio, e in generale aprendo a molti giovani, desiderosi di sperimentare nuovi modelli di vita, la possibilità di ottenere un giusto reddito derivante dalle loro idee innovative.
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