Come Redazione del Sito avevamo sollecitato contributi e interventi sull’analisi del voto e sulle prospettive per il Pd.
Abbiamo ricevuto questo contributo di Ennio Muraro del Circolo 2,che a titolo personale ci scrive questa analisi del voto e sul ruolo del Pd..
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Il Pd dopo le elezioni
Scritto da Ennio Muraro
Le analisi del voto politico e delle loro conseguenze riempiono da oltre due settimane le pagine dei giornali ed i TG.
Personalmente desidero dare solo un contributo analizzando quelli che secondo me sono stati gli errori fatti in campagna elettorale, per non ripeterli in futuro. Forse noi di Monza abbiamo anche il diritto di esprimere qualche critica, visto che invece da noi le cose sono andate meglio
Temo, anche se non piace, che tra pochi mesi si tornerà a votare, sperando di aver fatto prima almeno alcune riforme, anzitutto la legge elettorale.
Grillo poi sembra spingere la sua protesta fino al rovesciamento del sistema.
Quindi occorre che il PD analizzi gli errori di questa campagna elettorale, non tanto per fare polemica, ma per trovare il modo di proporsi più convincente al prossimo turno che, temo, potrebbe essere non molto lontano.
Anzitutto la:
CAMPAGNA ELETTORALE
Può anche indignarci, ma l’elettorato italiano è fatto così. Un esperto di marketing diceva che bisogna sempre scuotere l’albero degli stupidi, perché ne cadono sempre tanti. Lo sa bene Berlusconi che ha lanciato il rimborso dell’IMU e in molti hanno abboccato.
Hanno parlato alla pancia della gente. Noi dobbiamo scovare i modi di comunicare che sappiano parlare sia alla pancia che alla testa delle persone. Sarà difficile ma non impossibile.
In tutta la campagna, oltre alla scelta di non far apparire Bersani in prima persona, ma solo il simbolo del partito che, se vogliamo, è un’immagine un po’ povera graficamente rispetto agli altri manifesti, e slogan, non si è vista una idea forte, propagandata con insistenza come hanno fatto gli altri.
La Lega ha martellato sull’IMU – rapina di Stato, sul “ Prima il Nord” “ 75% al nord “ e noi non abbiamo replicato.
Berlusconi ha martellato sulle tasse, l’IMU, lo spread che è un’invenzione della Merkel, ecc..
Eppure, almeno di rimessa, su tutti questi argomenti si poteva controbattere con degli slogan efficaci.
Tento di fare qualche esempio, pur non essendo un esperto di marketing.
A) Un bel manifesto a caratteri cubitali:
“L’IMU l’ha provocata Berlusconi con il suo “Patto di stabilità!” ( giugno 2011 )
Sappiamo infatti che, dopo la lettera della BCE, il governo Berlusconi ha votato il Patto di stabilità da realizzarsi entro il 2013, anche se sarebbe bastato il 2014. Questo ha richiesto un inasprimento delle imposte
B) Un altro.
Il 75% è una bufala
Qui in realtà si è fatto qualcosa, almeno a Monza, ma si è insistito troppo poco
Un anno fa, con il governo Berlusconi, il debito pubblico ci costava una cifra enorme .
Dopo un anno abbiamo risparmiato quanto basta a costruire 1000 asili nido
Oppure € 100 in più ad ogni pensionato con la minima.
Ma l’errore più grave è stato l’aver permesso a Berlusconi di addossare a Monti tutte le colpe di una situazione che aveva creato lui, governando per oltre 8 anni negli ultimi 10 !!!!
Qui dovevamo massacrarlo. Dovevamo ricordarci che molti elettori italiani hanno la memoria corta, e dipendono molto da quello che hanno sentito il giorno prima alla TV, magari di Mediaset!
IN GENERALE
Stante che il PD resta il partito che ha preso i maggiori voti, e che, dice Bersani, resta l’asse portante del parlamento, dobbiamo presentarci con più chiarezza.
Prima tra tutto l’eterna domanda:
Vogliamo essere partito di governo o di opposizione?
Vogliamo essere un partito riformista o un partito identitario?
Con le primarie del 25 novembre abbiamo acceso la speranza di un rinnovamento nel partito, ma poi l’abbiamo raffreddata, come scrive Severgnini.
Non mi si fraintenda: Bersani ha vinto le primarie, alle quali non era obbligato secondo lo statuto. Poteva evitarle ed ha fatto un bel gesto. L’esito ha detto che toccava a lui fare il candidato del PD. Però non ha stravinto, come ho sentito dire da qualcuno.
Quello che mi fa specie, è che noi, il nostro tsunami l'avevamo avuto in casa. Dovevamo trarne profitto!
Quando un candidato - Renzi - ottiene quasi la metà dei consensi tra i simpatizzanti , significa che ( a parte le sue esternazioni un pò troppo sopra le righe, ma poca cosa rispetto a quelle di Grillo! ) incarna un disagio diffuso nel Partito. Secondo la logica che si usa ormai anche tra le
multinazionali "Win - Win " cioè il contrario del " chi vince prende tutto " dovevamo portare avanti anche in campagna elettorale questa voglia di nuovo. Sarebbe stata una ventata di freschezza, che avrebbe contrastato l'ondata grillina.
Le apparizioni in campagna elettorale di Renzi negli ultimi tempi sono state tardive e poco credibili
Ho già spiegato che, depurando i dati dai voti per SEL, Renzi ha preso il 43% dei voti del PD.
Una base di 3 milioni di votanti alle primarie, rappresentava circa il 25% dei voti PD alle politiche del 2008 ( 12 milioni di voti)
Era lecito pensare che le preferenze per Renzi ( 1.250.000 ) valessero circa 5.000.000 di voti alle politiche.
L’idea di far scegliere i candidati il 29 e il 30 dicembre in sé è stata buona, ma con il poco tempo a disposizione, con l’impossibilità per i renziani di identificare propri candidati in così poco tempo, e di farli conoscere, ha fatto sì che la loro rappresentanza nelle liste sia risultata esigua.
Era inevitabile, ma Bersani, dopo, avrebbe potuto correggere il tiro utilizzando al meglio il criticato “listino” non per inserire i “soliti di sempre “, ma per inserire altri nomi per bilanciare un po’ la cosa. Invece mi pare che la pattuglia fedele a Renzi ammonti a una cinquantina o poco più.
Quanti votanti di quegli ipotetici 5 milioni a seguito di questo, si sono spostati su Monti o su Grillo? Uno studio della SWG parla di 1.000.000 verso M5S, e 500.000 verso Monti ( il PD nel frattempo è passato dai 12.092.969 voti delle politiche del 2008 agli 8.600.000 del 2013. )
Io non voglio aggiungermi a quelli che dicono “ ah, se ci fosse stato Renzi!”, ma è un fatto che questa ventata di rinnovamento si è come spenta, persa per strada, durante la campagna elettorale. Avrebbe invece dovuto far sentire la sua voce, e non sono bastate le poche apparizioni di Renzi assieme a Bersani negli ultimi giorni.
Quanto ai sindacati, penso che questo risultato abbia fatto pagare anche a loro il non aver saputo difendere i giovani, oppressi dal precariato. Solo tardivamente ( marzo 2012 ) hanno cominciato a preoccuparsene.
La lunga polemica sull’art. 18 non ha scaldato nessuno di questi per i quali il suddetto articolo resterà sempre lettera morta.
Un elemento positivo, sia pure parziale, era emerso, ma è stato lasciato in bozza.
Parlo della ricollocazione (vedi incontro in Regione nell’ottobre scorso ). Cioè dell’aiuto ai lavoratori che hanno perso il posto a trovarne un altro, anche attraverso una riqualificazione più efficace di quella operata dalla Regione fin’ora. Convenientemente sviluppata e propagandata, ci avrebbe portato ben più voti dell’art. 18 !
CONCLUSIONI
Se, quando ci sarà la prossima consultazione elettorale, non ci presenteremo con un cliché rinnovato; se non sapremo convincere la gente che abbiamo gli attrezzi per uscire dalla crisi, ma sapendolo comunicare in modo efficace, subiremo un'altra sconfitta pesante. E a questo punto la sopravvivenza del Partito potrebbe essere a rischio.
UNA ULTIMA CONSIDERAZIONE
A Monza, il PD alle recenti politiche ha raccolto 20.000 voti. Però abbiamo meno di 350 iscritti che corrisponde l’'1,7%.
E' giusto che decisioni importanti del partito, come la nomina del segretario e direzione, la linea politica, ecc.siano in mano a così pochi? Che oltretutto hanno un’età media molto alta?
Certo, una campagna di tesseramento efficace potrebbe attenuare il divario, ma è un obiettivo che inseguiamo da tempo, e non è pensabile ottenere risultati importanti nel giro di pochi mesi.
Non sarebbe il caso di riflettere sulla cosa e rivedere il regolamento del partito?
Ormai non per questo congresso, naturalmente. Ma un pensierino per la prossima stagione dei congressi nazionali, ecc forse si. E' un concetto da approfondire.
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