Per il Candidato “gentile” alla Presidenza della Regione Umberto Ambrosoli, Giovedì è stata una giornata tutta monzese e Monza lo ha accolto e “adottato” per tutto il giorno fino a tarda sera..
Prima il rapporto diretto con la gente del mercato in centro in compagnia del nostro Sindaco Scanagatti e dei volontari dell’alleanza che lo sostengono. Una accoglienza curiosa e positiva quella dei monzesi, vogliosi di conoscere di persona un personaggio che non ha quella notorietà pubblica che hanno i suoi competitor.
Poi al Binario 7 in tarda mattinata ad accoglierlo una sala strapiena di amministratori lombardi che attraverso i Sindaci dei capoluoghi hanno proposto ad Ambrosoli “un patto dei Sindaci”,
Un documento nel quale emerge una Lombardia diversa nel rapporto tra Regione e comunità locali, nel ruolo che è necessario dare alla sanità e alla scuola pubblica, alla necessità di una Lombardia sostenibile e soprattutto attraversata dalla cultura della legalità..
I contributi dei Sindaci più importanti della Regione (Pisapia, Scanagatti, Brivo e molti altri) hanno permesso ad Ambrosoli di esercitare quella che è la sua principale dote: quella dell’ascolto, Nel suo intervento finale ha saputo disegnare bene quale sarà “la sua Lombardia” da Presidente e non da governatore, come ha ben sottolineato.
Nel pomeriggio due visite in luoghi molto diversi tra di loro ma altrettanto importanti e significativi: l’incontro con i responsabili e gli Operatori della Residenza S.Andrea per approfondire la tematiche degli anziani ma non solo e poi l’incontro con Confartigianato, che ha colto l’occasione per porre i problemi che in questo periodo di crisi il mondo degli artigiani vive anche nella nostra zona.
Infine, quando il freddo si è fatto pungente e in un orario “difficile” (erano le 20) Umberto Ambrsoli è salito sul palco del suo “truk” mobile in Piazza Arengario con i capilista delle forze che lo sostengono. E’ stato un breve intervento per un saluto e un invito ai monzesi di a giocare tutte le energie rimaste nell’ultima settimana, per un finale che permetta a lui ed al patto civico di far diventare realtà un sogno messo nel cassetto per così tanti anni.
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