Domenica pomeriggio davanti alla Rinascente il Gazebo del Pd. Questa volta a gestirlo non sono i “soliti volontari” ma cittadini di origine sudamericana e araba. E’ la prima volta che un piccolo gruppo di migranti sceglie di sostenere un partito (il nostro!) e soprattutto ci “mette la faccia” in prima persona…volantinando e incontrando i cittadini monzesi.
Uno sforzo difficile il loro se pensiamo che molti di loro provengono (Egitto e Tunisia in primis) da paesi nei quali la democrazia è stata negata per decenni ed ancora oggi vivono la sofferenza di primi passi fragili ed incerti.
C’è Tahany detta “Titti” che dopo l’esperienza nella lista del Pd continua con grande volontà nella sua “missione” di coinvolgimento e aggregazione della sua comunità araba affinchè assumano la responsabilità della partecipazione
C’è Diana con i genitori equadoregni. I genitori rivendicano giustamente le loro origini e appartenenze nazionali…Diana è giovane…da sempre in Italia, parla bene e veloce l’italiano, studia e fa la volontaria in parrocchia….ma “non è figlia di nessuno” intesa come cittadinanza…non più equadoregna…non ancora italiana. Da anni testardamente e in tutti modi sta cercando invano di diventare cittadina italiana ma questo diritto gli è finora negato.
Il diritto di cittadinanza dei minori è nelle proposte del Pd e il gruppo di migranti: giovani e adulti erano in piazza per questo.
C’è Cherubina, la nostra vicesindaco-assessora ,che sacrificando una parte della sua domenica viene a trovarci e si ferma ad ascoltare i problemi dei rappresentanti dell’associazione egiziana e degli altri migranti presenti.
E’ stata una esperienza piccola ma significativa, si è respirato un clima positivo anche nella relazione con i cittadini monzesi che festeggiavano il carnevale.
Un buon segno, un buon auspicio per il futuro.
Di seguito il testo del semplice ed efficace volantino distribuito che in poche parole spiega il perché è importante battersi per una nuovo legge sui diritti dei minori delle famiglie migranti
------
Sei un cittadino italiano?Sì
No
Più o meno!
…perché sono nato qui, vado a scuola qui, i miei amici e compagni di squadra sono italiani, con loro parlo in italiano e a volte in dialetto! La mia famiglia lavora, studia, VIVE qui in Italia ma…i miei genitori non sono nati qui.
E io resto uno STRANIERO.
Per partecipare alla vita della Società è fondamentale che la Società riconosca i cittadini migranti come sua parte INTEGRANTE. Ma la nostra PARTECIPAZIONE non può essere solo una RESPONSABILITA’ e un DOVERE, ma anche un DIRITTO riconosciuto e garantito dallo Stato. Se lo Stato chiede parità di doveri deve garantire parità di diritti.
- Come?
Concedendo la cittadinanza italiana alle nuove generazioni, perché i figli dei cittadini migranti siano italiani a tutti gli effetti, non solo di fatto, ma di DIRITTO!
La proposta avanzata dal PD già nel 2011 vuole modificare la Legge n. 91 del 5 Febbraio 1992, recante norme sulla cittadinanza, per CONSENTIRE (e non obbligare) il riconoscimento della cittadinanza italiana:
__MCE_ITEM__- a chi nasce sul territorio della Repubblica da almeno un genitore straniero residente legalmente in Italia da almeno 5 anni, o da un genitore che sia nato a sua volta in Italia e vi risieda da almeno un anno;
__MCE_ITEM__- al compimento della maggiore età per chi nasce in Italia o vi entra prima dei 5 anni, trascorrendo qui un periodo decisivo nella sua formazione, in caso i genitori non abbiano i requisiti richiesti.
Per dare una possibilità di scegliere.
Perché da questo si misura la cultura democratica di un Paese.
Perché non possono più esistere cittadini di serie A e di serie B.
Report