Domenica scorsa presso la libreria “Il Libraccio” il magistratoWalter Mapelli ha presentato il suo libro “ La democrazia dei corrotti”.
Notevole la presenza di un pubblico molto interessato. Il libro, in verità, è stato scritto, in cinque mesi di tempo, a quattro mani, come sottolinea il moderatore della serata prof. Giuseppe Meroni. Accanto al PM di Monza ha lavorato il giornalista Gianni Santucci, che ha dato corpo organico alla stesura articolata in 6 capitoli per 286 pagine. Sono raccontati episodi veri, che Mapelli commenta con ponderatezza, senza proclami né moralismi.
Si sperava che, dopo Tangentopoli, la corruzione si fosse attenuata, ma non è stato così.
Negli ultimi vent’anni la corruzione si è strutturata scientificamente ed è più difficile capire chi è il corrotto e chi il corruttore. Non aiuta la legislazione che, tra attenuanti e riduzioni di pena ecc. porta ad emettere condanne inferiori ai 2 anni. Il ché significa che non si va in galera.
I governi precedenti a questo hanno previsto un ministero per la semplificazione delle leggi.
E’ stata una dichiarazione di impotenza. Infatti non è stato fatto nulla.
L’aver permesso la confusione tra politica e imprenditoria in questi ultimi vent’anni ha portato a questo. In più il rapporto tra corrotto e corruttore continua, in vista di benefici futuri.
In questo costume diffuso, spesso i vantaggi per il corrotto sono delle commodity – viaggi personalizzati, vacanze, ristrutturazioni delle abitazioni, ecc. Oltre che più economico per il corruttore, è più difficile scoprirle.
Le aree economiche dove la corruzione è più presente sono quelle della riqualificazione edilizia. Punti sensibili nella nostra area, sono la vecchia Fiera di Milano, l’area Falk, e altre, che toccano punti nevralgici della nostra economia. Aree di grande pregio.
La fine del libro porta a chiedersi se sia cambiata l’etica in Brianza? La risposta è che purtroppo la corruzione, anche da noi non è marginale.
La legge anti-corruzione di questo governo è insufficiente. Occorre fare in modo che l’agire fraudolento non convenga né al corruttore né al corrotto.
Purtroppo lo Stato facilita questa situazione.
Vale l’esempio di un imprenditore che, in Sicilia, voleva operare nel campo dei pannelli solari.
Gli è stato detto che doveva fare il “giro delle 27 chiese” intendendo 27 autorizzazioni di 27 enti diversi con tempi indefiniti. E’ ovvio a questo punto che si ricorra alle mazzette.
Varie le domande dal pubblico veramente numeroso ed estremamente attento.
Una particolarmente interessante riguardava la stampa. Ha risposto Gianni Santucci.
La stampa in Italia non è corrotta, ma decadente. Si occupa degli scandali solo quando sono scoppiati. Manca il giornalismo di inchiesta, che dovrebbe lavorare dentro la società, e scoprire il marcio, quasi con un’azione parallela a quella della magistratura.
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