Quale relazione esiste tra la tua storia personale, politica e professionale e la molteplicità delle deleghe che ti sono state assegnate?
Il Sindaco mi ha chiesto di assumere 4 deleghe, oggettivamente delicate e complesse: il Personale, l’Istruzione, gli Asili Nido e il rapporto con il Consiglio Comunale.
La mia storia personale, politica e professionale, in qualche modo, le “attraversa” tutte e quattro.
Da giovane,in Sicilia, mi ero trovato a dirigere una “media azienda” (un mulino-pastificio) con 64 dipendenti. Quell'esperienza mi ha permesso di acquisire competenze di responsabilità, di coordinamento e di conoscenza dei problemi del personale.
A Monza ho insegnato per 35 anni e mi sono trovato a gestire a più riprese il Collegio dei Docenti del Circolo Didattico presso cui ricoprivo l'incarico di Collaboratore Vicario.
Nella lunga esperienza di Consigliere comunale prima e di Presidente del Consiglio poi credo di avere acquisito anche competenze nella gestione dei lavori d'aula e nella gestione di rapporti politici. Per ultimo mi piace ricordare di essere stato uno dei primi membri dei Comitati di Gestione dei nidi comunali e di aver fatto parte della Commissione che redasse il loro regolamento.
In conclusione: se mi avessero chiesto di coprire responsabilità che non fossi in grado di occupare, non le avrei accettate.
In questi primi mesi, quali sono stati i problemi più grossi incontrati e quali le prime azioni fatte per farne fronte?
Due esempi:
Riguardo al personale ho sempre avuto la sensazione di una scarsa abitudine a lavorare in team, in termini intersettoriali e interassessorili.
Una mancata pratica questa, che ha portato a costruire resistenze verso un modello organizzativo adeguato ad una struttura che comprende circa mille addetti.
Perciò, con l'arrivo del nuovo Direttore Generale, abbiamo da subito favorito un lavoro di équipe, nel quale crediamo, istituzionalizzando la conferenza dei dirigenti con cadenza settimanale.
Riguardo la Pubblica Istruzione, il dimensionamento degli Istituti scolastici (da 10 a 9 o 8) ha posto un problema oggettivo: riuscire a garantire la funzionalità degli Istituti e ridurre le conseguenze e ricadute sociali dei tagli.
Entro fine settembre, penso di essere in grado di presentare una proposta alla Provincia, grazie al lavoro e alla collaborazione degli stessi Dirigenti scolastici.
Ho chiesto il passaggio della delega degli Asili Nido all’Istruzione, che per tradizione apparteneva ai Servizi Sociali: questo perché credo molto nella funzione educativa dei Nidi e nella necessità di avere un ciclo completo formativo da sostenere.
Infine, rispetto a questa nuova delega e funzione del rapporto con i Consiglieri Comunali, attraverso la mia presenza ai lavori di Giunta e dei CapoGruppo, mi sono reso disponibile nei confronti dei Consiglieri Comunali per ogni necessità di aiuto.
Teniamo conto fra l’altro che moltissimi sono i Consiglieri comunali di prima nomina, alla prima esperienza.
Da anni (anche giustamente) si è posto, nelle diverse riforme scolastiche, il “ merito” al primo posto nella scala dei valori per gli studenti; in compenso sono calate l’attenzione e soprattutto le azioni riguardo “a chi non ce la fa”, riducendo anche i fondi e il personale di sostegno per le fasce deboli: minori a rischio, portatori d’handicap, figli di immigrati.
Al proposito, quale è la tua idea e cosa intendi proporre?
Riguardo alle fasce deboli.
Innanzitutto sto già operando in stretto contatto e collaborazione con l’Assessore e il settore dei Servizi Sociali.
La difficoltà come amministratore locale è che, al di là delle buone idee, mi muovo in quadro legislativo definito, nel quale gli spazi di azione non sono molti e ancora meno le risorse a disposizione.
Riguardo al merito va rivisitato, secondo me, l’attuale concetto di merito, riguardo al percorso scolastico degli studenti: si privilegia il merito “assoluto”, cioè il raggiungimento del massimo dei voti; va considerato però che, per un ragazzo che parte dal 9, è più facile arrivare al 10, mentre bisogna porre grande attenzione anche per chi parte dal 5 e arriva al 7, con più difficoltà, ma ci arriva con altrettanto e forse maggiore impegno.
E’ fondamentale quindi per me il punto di partenza, quando si considera il punto di arrivo.
In questa direzione andranno rivisti gli interventi che riguardano la concessione di Borse di Studio, tenendo presenti anche questi criteri.
Un’ altra idea che mi piacerebbe realizzare è la promozione di Associazioni di ex studenti delle scuole medie e superiori che , attraverso un lavoro di volontariato, possano in maniera sussidiaria aiutare gli attuali studenti, mettendo a disposizione esperienza e competenza acquisita, anche sul piano professionale. Un’ occasione questa mettere a reddito i legami di appartenenza, di tipo affettivo e di legame col proprio territorio.
Quali sono le priorità che intendi perseguire, in particolare riguardo ai settori delle politiche del personale e quelle all’istruzione?
Per grandi linee, il modello di macchina comunale che ho in testa richiede una importante riorganizzazione della stessa, centrata sulla massima valorizzazione delle risorse presenti nel Comune, mentre le consulenze dovranno limitarsi a competenze qualificate, che non siano presenti all’interno dell’Ente.
Il “macro obiettivo” che mi pongo sul Piano dell'istruzione è quello di contribuire a ridare dignità alla scuola pubblica, pur nei limiti del ruolo dell’Ente Locale. Senza però perdere di vista l’importante ruolo che hanno le scuole paritarie e private (asili compresi) in termini di sussidiarietà e collaborazione.
Rosario Montalbano:
Assessore all’Istruzione e al Personale |
Deleghe: istruzione, servizi scolastici, diritto allo studio, asili nido, personale, organizzazione e formazione, rapporti con il Consiglio Comunale |
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